La finale del Premio SCENARIO infanzia 2012: intervista a Laura Landi

Laura Landi (Firenze)
Fratelli Applausi

ideazione, regia, scenografia e pupazzi Laura Landi
interpreti
Margherita Fantoni, Carlo Gambaro, Laura Landi

Fascia d’età: 6 – 11 anni

Fratelli Applausi di Laura Landi

Cosa caratterizza le diverse fasi del processo creativo di un lavoro teatrale rivolto all’infanzia?
L’embrione dello spettacolo è stata una gag sul pubblico: un pubblico “finto” di pupazzi (tre uccelli in una gabbia), che entra a teatro per guardare il pubblico in sala.
Da questo inizio – che è tuttora l’inizio del lavoro – si è sviluppata l’idea di una situazione che rendesse entrambi i pubblici partecipi di un secondo (terzo?) spettacolo (la storia del Principe e della Principessa), con un andamento emotivo che infine portasse gli spettatori in sala a intervenire attivamente agli avvenimenti in scena. La partecipazione attiva del pubblico è una componente importante nel teatro rivolto all’infanzia e, in questo lavoro, viene affrontata come riflessione. Riflessione sul teatro come accadimento fatto di spettacolo e di pubblico, come specchio che riflette la vita e la società, come rito di aggregazione, come confronto, dissenso, partecipazione.
Fratelli Applausi
è privo della parola: solo musica e rumori. Ed ecco che la parola diventa l’anello mancante in mano ai bambini in sala, necessario affinché si possa concludere con il giusto lieto fine. Un meccanismo simile a quello de La storia infinita, dove l’intervento esterno alla storia diventa più che una componente, è la spina dorsale che sostiene tutta la vicenda.
Con questo obiettivo è stato pensato lo sviluppo dello spettacolo che si alterna tra rappresentazione del pubblico (cito gli spettatori del Muppet Show) e rappresentazione della rappresentazione (il Principe e la Principessa). Quest’ultima parte è stata elaborata utilizzando tutto il materiale più popolare dell’infanzia: le fiabe nei soggetti e nell’intreccio, i video games come idea di spazio della rappresentazione e nella riproposta drammaturgica del protagonista che ritorna, dopo la morte, ripetendo se stesso in schemi parzialmente nuovi.

Come racconteresti la storia a un bambino dell’età alla quale ti stai rivolgendo con il tuo progetto?
Ci sono tre uccelli che si trovano improvvisamente insieme in una gabbia, che però non è proprio una gabbia: è un palchetto di teatro, un terrazzo in alto da dove si vede lo spettacolo. Il teatro intanto si sta riempiendo di gente venuta a vedere la rappresentazione. L’orchestra sta accordando gli strumenti. Uno di questi uccelli è un gufo un po’ strano – sta fermo immobile e non saluta nessuno –, un altro uccello è un papero e infine una pappagalla. C’è un signore in divisa – la maschera – che gli fa la guardia dietro la porta. Il papero e la pappagalla non vogliono stare vicino al gufo e allora si litigano il posto a sedere. La luce lampeggia, l’orchestra tutta insieme esegue il La di inizio, il pubblico applaude e lo spettacolo comincia. È un balletto che racconta la storia di un Principe e una Principessa innamorati e di una mano cattiva che gli vuole fare del male. Il Principe affronta tanti pericoli per andare a svegliare la Principessa dal sonno profondo in cui è caduta in seguito alla puntura con l’arcolaio. Ma una volta giunto da lei, il Principe non riesce a salvarla, perché invece di andare a svegliarla… Riuscirà da solo il Principe a salvare la sua amata?

Come si è sviluppato il lavoro rapportandosi alle diverse fasi che caratterizzano il Premio Scenario?
Per la prima selezione, che prevede 5 minuti, abbiamo lavorato sull’inizio dello spettacolo studiando in particolare modo la tecnica di animazione dei pupazzi protagonisti, il pubblico. Prendendo spunto dalle coppie comiche più conosciute del cinema e dei cartoni animati (Stanlio e Ollio, Tom e Jerry, ecc.) abbiamo sperimentato gag e ritmi scenici, con particolare attenzione a elaborare l’espressività dei pupazzi. La tecnica di animazione utilizzata unisce vari elementi propri del muppet e del bunraku giapponese.
Nella seconda fase abbiamo perfezionato l’animazione dei pupazzi, definito la drammaturgia e iniziato a lavorare sulla parte successiva, che prevede l’utilizzo di burattini ispirati agli studi di Obrazov.
Una parte importante è stata la realizzazione della baracca definitiva (teatrino) e la progettazione della parte tecnica (luci e suono). In questa seconda parte la drammaturgia è strettamente connessa ai brani musicali. I pezzi, scelti tra vari autori di musica classica, a loro volta sono stati rielaborati e adattati al ritmo della scena.

 

 

Laura Landi nata a Livorno, diplomata in scenografia presso l’Accademia delle Belle Arti di Firenze, dal 2002 inizia il suo percorso nel Teatro di figura con il corso per attori-animatori tenuto da Claudio Cinelli. Scenografa e burattinaia costruttrice, dal 2007 collabora con la Compagnia Pupi di Stac.

Carlo Gambaro nato a Lucca, è laureato in Cinema Musica e Teatro presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Pisa. Si è formato come attore presso La Città del Teatro di Cascina, prendendo parte ad alcune produzioni di Teatro Ragazzi. A Firenze ha intrapreso un percorso di studio sulla danza contemporanea con Simona Bucci e Paolo Mereu. Studia voce con Francesca Della Monica. Da sei anni collabora con la compagnia Il Teatro Del Carretto di Lucca.

Margherita Fantoni nata a Firenze, studia organizzazione teatrale, regia e scenografia a Firenze e Venezia, facendo diverse esperienze come attrice e performer. Si avvicina al teatro per l’infanzia nel 2006 con il progetto di teatro interattivo Fiabe in scena della compagnia milanese Orto delle Arti. Nel 2009 si diploma alla scuola Mestieri del Burattinaio presso la compagnia Arrivano dal Mare! di Cervia e inizia la sua collaborazione come burattinaia e attrice nella compagnia fiorentina Pupi di Stac.

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