Alma Söderberg

#appuntidiunfestival pt.2: Alma Söderberg

Fuori dal CSC Garage Nardini alcuni ritagli di giornale sono appesi al muro. Sono volti politici, immagini di cascate, frasi tagliate ed estrapolate da articoli. Il pubblico in attesa di vedere lo spettacolo Travail della coreografa Alma Söderberg si avvicina incuriosito. Solo una volta entrato nello spazio teatrale riuscirà a comprendere che cosa sono.

La performer svedese, diplomatasi al dipartimento di coreografia dell’SNDO di Amsterdam, mescola nel suo lavoro musica e canto esplorando le differenti possibilità di queste discipline in relazione al movimento e alla danza.
Dopo aver estrapolato delle frasi, o solamente delle parole, da alcuni giornali, la Söderberg crea un collage tutto personale fatto di movimenti precisi e intermittenti, suoni gutturali che vanno a formulare a poco a poco delle parole e ritmo prodotto con degli shaker dalla stessa coreografa.

Le parole pronunciate dalla performer, come per esempio “people / part / play” sono decontestualizzate e non rimandano tanto al loro significato ma alle loro possibilità sonore, al movimento vocale con cui la Söderberg gioca, ripetendo le iniziali, le lettere, mescolandole a una base elettronica, diventando suoni danzanti.

Non c’è contenuto, ma una sperimentale ricerca data da voce, suono, lettere, musica e movimento. Travail diventa una rassegna stampa di giornali alternativa e dalle infinite possibilità.

appunti soderberg

 *La redazione di b-stage 2013 è composta da Elena Conti, Roberta Ferraresi, Rossella Porcheddu, Carlotta Tringali