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10 Domande a… Benedetto Sicca

Benedetto Sicca

Incontriamo i registi presenti al festival Primavera dei Teatri per rivolgere le nostre “10 Domande a…”. Uno scambio di battute brevi ma prettamente significative per conoscerli meglio. Risponde Benedetto Sicca presente a Primavera dei Teatri con Frateme.

 

 

 

1. Come definirebbe il suo teatro?
Linguistico

2. Che cos’è il teatro di ricerca?
Non lo so

3. Come lo spiegherebbe ad un profano?
Atto di conoscenza

4. Frateme in una frase.
“Un binario sottile sottile”

5. Che cos’è per lei Primavera dei Teatri?
Una bella opportunità

6. Se la sua vita fosse uno spettacolo teatrale chi sarebbe il regista?
Io

7. Lo spettacolo che le ha cambiato la vita?
Diversi… Il Nur du di Pina Bausch; Lolita di Luca Ronconi; Querelle di Antonio Latella; Colapesce che è il primo spettacolo in cui ho recitato quando ero bambino, l’Histoire du soldat con la regia di Roberto De Simone, quello mi ha decisamente cambiato la vita, e anche il Don Carlos che ho visto quando avevo 7 anni.

8. Uno scrittore che metterebbe in scena o a cui chiederebbe di scrivere una drammaturgia per lei?
Rafael Spregelburd

9. Potendo scegliere: teatro come sede della compagnia o nomadismo?
Sede, casa

10. Quali sono le possibilità che il teatro possiede e che lo fa essere un’arte fondamentale?
È
strutturale all’uomo

Biografia di Benedetto Sicca
Nel 2003 si diploma attore presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”. Lavora al cinema con Michele Placido, Abel Ferrara e Antonio Capuano, in radio su Radiodue e Radiotre, in televisione su La 7 e su Raitre, ma soprattutto in Teatro con Luca Ronconi, Massimo Castri, Mario Martone, Ninni Bruschetta. È vincitore del premio Charlot per comici radiofonici emergenti e finalista al Premio Riccione per la drammaturgia 2007 con il testo Quella scimmietta di mio figlio. La sua prima regia è stata E, ù carestia? Nel 2008 fonda l’Associazione Culturale LUDWIG – officina di linguaggi contemporanei – con cui porta avanti la sua ricerca di linguaggio in collaborazione con INTERNO 5. Ha debuttato a Luglio 2010 con lo studio Il principe Jorgos tratto da Katzelmacher di R.W. Fassbinder. (Biografia gentilmente concessa dal sito primaveradeiteatri.it)

 

 

Tragedie di ieri e di oggi: terza serata di festival

FRATEME - Benedetto Sicca

Il festival Primavera dei Teatri continua con il suo terzo appuntamento e parte da tragedie quotidiane, riadattandole al nostro vissuto, con due messinscene che si presentano in anteprima per questa occasione a Castrovillari. Prima degli spettacoli, alle ore 19.00, sarà possibile fare una degustazione, nel Chiostro del Protoconvento, gentilmente offerta da Tenute Ferrocinto ma non solo; si potranno degustare delle prelibatezze a suon di musica in quanto sempre alla stessa ora è previsto il concerto de Il cedro e la rosa, a cura di Gianni Colaci, in cui Fabrizio Piepoli si destreggia tra pianoforte, voce, chitarra, santur e live electronics.

Da Napoli arriva Benedetto Sicca che, in collaborazione con Interno 5, porta in scena alle ore 20.30 presso il Teatro Sybaris un testo da lui scritto e diretto. Ambientato in una città invasa dall’immondizia e dal continuo odore nauseabondo che ne fuoriesce quando a questo scempio si uniscono gli incendi, Frateme racconta la storia di una famiglia di Napoli che inizia a fare i conti con ciò che ha sempre cercato di allontanare perché “diverso” dai dettami di una società stereotipata e chiusa: l’omosessualità. Nella casa collocata a Forcella, uno dei quartieri difficili del capoluogo campano, si incontrano personaggi che si vanno a sommare ai propri di quel nucleo composto da padre, madre e tre figli: uno psicologo, un’anziana professoressa e un amico, detto ‘Frateme’; questi a poco a poco scardinano un silenzio dettato dalla vergogna sotto cui si nascondono i protagonisti. Paola Michelini, Luca Saccoia, Giorgio Sorrentino, Emilio Vacca, Valentina Vacca, Francesco Vitiello e Camilla Zorzi danno vita a quella “famiglia tutt’o ‘ccuntrario” di come invece si vorrebbe dipingere. Benedetto Sicca, che si divide tra cinema, tv e teatro, è con Frateme alla sua seconda regia dopo lo studio Il principe Jorgos tratto da Fassbinder: il suo lavoro è dato da una ricerca che unisce vocalità, testo e movimenti che per questo ultimo debutto sono curati da Pablo Volo. Per Frateme hanno collaborato per le scene Flavia di Nardo e Tommaso Garavini, per il disegno luci Marco Giusti e i costumi Stylist Simone Valsecchi.

La serata prosegue alle ore 22.30 nella Sala 14 con un’altra anteprima: Radio Argo. Scritto da Igor Esposito, il testo è una rilettura ispirata a una delle più famose tragedie greche e unica trilogia arrivata fino a noi: L’Orestea. Diretta e interpretata da Peppino Mazzotta – volto noto della televisione per il suo ruolo di ispettore Fazio ne Il Commissario Montalbano Radio Argo vuole essere uno scontro tra un potere malato e la disperata voglia di allontanare questo potere in un mondo dove una voce si propaga nella notte e tiene compagnia a chi non riesce a dormire. Le musiche originali di Massimo Cordovani si intrecciano al disegno sonoro di Cesare Gardini e a quello luci di Paolo Carbone. Le scene di Angelo Gallo e i costumi di Rita Zangari completano questo spettacolo in cui quella voce lontana richiama alla memoria i nostri morti e le nostre guerre, non quelle di oggi ma piuttosto quelle di ieri.

Carlotta Tringali