buldrini la ragione danza

#appuntidiunfestival pt.6: Buldrini-La Ragione / Dejadonnè

Una scatola nera e velata accoglie due corpi striscianti, inquieti, rotti. Al centro, un tappeto bianco offre la strada verso una redenzione ribaltata, contraria: due performer lo attraversano per poi raccoglierlo e gettarlo, liberando la stanza/scatola del suo unico elemento di purezza. Il bianco lascia posto a distorsioni, perversioni, immagini ambigue, errori, interruzioni.

Le due danzatrici Valentina Buldrini e Martina La Ragione in WILL mostrano e nascondono, sono due facce di una stessa persona, gemelle, sorelle, manichini, bambole, esseri informi senza volto, senza sesso, senza identità.

Il pubblico diventa un voyer di gesti meccanici, ripetitivi, dietro cui si celano i corpi, quasi sempre di spalle o coperte dai capelli raccolti sul viso, in cui l’unico frammento riconoscibile è dato da bocche che si spalancano ed emettono un urlo muto.
Una stanza di incubi o di ricordi malati con una musica che richiama il pianto di bambino, una voce infantile, parole irriconoscibili.
Un’immagine rimane fissa nella memoria: i due corpi in vesti ottocentesche che camminando all’indietro aprono le due parti laterali della stanza segreta, sollevando i tendaggi con lenta poesia.

WILL1

 

 

*La redazione di b-stage 2013 è composta da Elena Conti, Roberta Ferraresi, Rossella Porcheddu, Carlotta Tringali