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Teatro Ca’ Foscari di Venezia

Settembre. È arrivato il tempo di presentare le stagioni teatrali 2011/2012 e per coloro che si trovano a Venezia, il primo segnale proviene da Teatro Ca’ Foscari, il teatro dell’Università veneziana che annuncia – per il terzo anno – un cartellone ricco di proposte interessanti. L’iniziativa, curata da Carmelo Alberti e Donatella Ventimiglia, è realizzata in collaborazione con la Fondazione di Venezia e Giovani a Teatro e se da un lato si rivolge agli studenti, ponendosi come strumento didattico, dall’altro si compone nell’intento di mostrare lavori innovativi della scena performativa contemporanea alla città. A sottolineare questo è Carlo Carrero, Rettore dell’Ateneo, che nel corso della conferenza stampa svoltasi giovedì 22 settembre a Palazzo Ca’ Foscari, coglie anche l’occasione per ribadire come la rassegna si discosti da propositi concorrenziali con gli altri teatri della laguna, in una velata risposta a possibili – e passate – accuse che hanno riguardato Ca’ Foscari. L’accaduto, almeno per la sottoscritta in quanto spettatrice, è circoscrivibile alla mancata comunicazione tra le diverse strutture teatrali che, nella scorsa stagione, ha comportato la sovrapposizione di alcune rappresentazioni, fatto rilevante in una piccola realtà come Venezia. Ma lo spessore che assume Ca’ Foscari in tale ragionamento è dato dall’alta qualità degli spettacoli proposti che sembra riconfermarsi in questo nuovo anno.

Lo spazio che ospita i sedici eventi della rassegna è il Teatro Giovanni Poli a Santa Marta; si parte allora il 5 ottobre con un’inedita produzione di Teatro Ca’ Foscari, Carne Trita di Roberto Castello, un quintetto per voci e danza (sottotitolo stesso dello spettacolo), arrivando a coprire i mesi invernali e primaverili fino al 14 maggio, serata in cui verrà presentato Faust-Sanguineti. Una seconda parte della Compagnia del Cotone, un interessante progetto di Lino Guanciale, Claudio Longhi, Luca Micheletti e Giacomo Pedini che affronta il mai trascritto, ma indagato e ideale Faust parte seconda di Edoardo Sanguineti (la prima, Faust. Un travestimento, era stata pubblicata nell’85).
Litanie del caos
– questo il titolo del progetto per l’edizione 2011/2012, si articola in tre momenti, ciascuno declinato attraverso un binomio: “Mormorii e confusione”, “Silenzi e pause”, “Disordine e Caos”. Gli spettacoli proposti da Ca’ Foscari toccano temi fondamentali per l’uomo contemporaneo e tra le varianti del sentire di oggi si trova in programma, il 19 ottobre, Isabella Ragonese con Lady Grey di Will Eno; poi Mirko Artuso con il gruppo teatrale di operatori e ospiti dei centri socio-riabilitativi di Ferrara – Le altre parole, presenta La silenziosa danza (16.11); mentre il 25 e 26 novembre torna al Teatro di Santa Marta Ottavia Piccolo con Dalla terra di latte e miele. Chiude infine, l’anno 2011 ma non la stagione, La terza vita di Vittorio Moroni per la regia di Amandio Pinheiro, in scena Laura Nardi ed Elena Veggenti (30.11).

L’attività riprende nel nuovo anno (01 febbraio) con Italian Beauty. Viaggio in un Paese di mostri di Leonardo Manera, mentre un altro felice ritorno in laguna è quello dell’attore, regista e drammaturgo Saverio La Ruina con Italianesi, lavoro dedicato a un dramma della migrazione cancellato dalla memoria collettiva (14 e 15.02); si prosegue con il Don Chisciotte di Corrado d’Elia (29.02) e Scalpiccii sotto i platani di e con Elisabetta Salvadori il 12 aprile. Il programma di Ca’ Foscari si arricchisce quest’anno di danza e dopo la presenza di Roberto Castello, due ospiti femminili occupano il palco del Giovanni Poli: sono le coreografe e danzatrici Silvia Gribaudi (in scena il 22 ottobre con Wait) e Chiara Frigo con Suite-Hope (20 aprile 2012).

E ancora, per spunti e impressioni sulla contemporaneità, Ca’ Foscari guarda oltre il nostro Paese e ospita quattro prime nazionali: la prima, attesa, presenza a Venezia (8 e 9 novembre) è l’attrice norvegese Juni Dahr che in Ibsen Women – Put an Eagle in a Cage riprende sei celebri figure femminili ibseniane per ricercare lo spirito che rende queste ancora affascinanti e attuali; a offrire un punto d’osservazione sull’oggi con semplicità e limpidezza sono poi le marionette di Teodor Borisov in City of Clown (21.02), gli studi su suono e voce di Nanténé Traoré (Voix sans paroles, l’8 marzo) e uno sguardo sulla drammaturgia congolese con Le cœur des enfants léopards di Wilfried N’ Sondé adattato per la scena dai fratelli Dieudonné e Criss Niangouna (28.03).

Un calendario ricco che si amplierà inoltre con laboratori tenuti da alcuni degli artisti ospiti per consegnare «agli studenti interessati – come sottolinea Carmelo Alberti – gli strumenti necessari prima di salire sul palcoscenico», e poi incontri e letture per fornire con Litanie del caos, un contributo, anche minimo, sulla complessità del nostro tempo.

Elena Conti