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10 Domande a… Rosario Mastrota

 

Rosario Mastrota

Incontriamo i registi presenti al festival Primavera dei Teatri per rivolgere le nostre “10 Domande a…”. Uno scambio di battute brevi ma prettamente significative per conoscerli meglio. Risponde Rosario Mastrota presente a Primavera dei Teatri con Fine.

 

 

 

1. Come definirebbe il suo teatro?
Un teatro semplice che possa arrivare a tutti

2. Che cos’è il teatro di ricerca?
Una grande trovata pubblicitaria

3. Come lo spiegherebbe ad un profano?
Non credere a tutto quello che ti raccontano

4. Fine in una frase.
Speriamo che quello che provo a raccontare non accada mai a una persona

5. Che cos’è per lei Primavera dei Teatri?
Una culla che mi ha dondolato nel tempo e adesso mi dà una possibilità

6. Se la sua vita fosse uno spettacolo teatrale chi sarebbe il regista?
Io

7. Lo spettacolo che le ha cambiato la vita?
L’Orlando Furioso di Motus e Macadamia Nut Brittle di Ricci/Forte

8. Uno scrittore che metterebbe in scena o a cui chiederebbe di scrivere una drammaturgia per lei?
Forse Fausto Paravidino

9. Potendo scegliere: teatro come sede della compagnia o nomadismo?
Nomadismo

10. Quali sono le possibilità che il teatro possiede e che lo fa essere un’arte fondamentale?
Il teatro è assolutamente magico. Lo fa essere universale il fatto che lo spettatore – per quello che mi riguarda – deve entrare in simbiosi con quello che accade sul palcoscenico; se si verifica questo, accade la magia del teatro

 

Biografia di Rosario Mastrota
Si forma presso i Corsi di Formazione Teatrali di Scena Verticale. Rosario Mastrota scrive e dirige per la compagnia da lui fondata, la Compagnia Ragli: OtelloSugarfree, Nuovo Ordine Mondiale, Ragli, L’imperatore, Fine. Appartengono al gruppo i giovanissimi Mauro Conte, Dalila Cozzolino e Laura Garofoli. (Biografia gentilmente concessa dal sito primaveradeiteatri.it)

Il 3 giugno in scena

Una giornata ricca di appuntamenti quella del 3 giugno, dagli incontri pubblici dalla prima mattina con Gli stati generali del teatro in Calabria, al convegno Grandi Attrattori Culturali P.O.R. nel pomeriggio, fino ai tre spettacoli della sera. Un giorno all’insegna della concretezza e una serata segnata da storie vere. Si inizia alle 19.00 in Sala 14 con Fine scritto e diretto da Rosario Mastrota per la Compagnia Ragli Thesaurus un gruppo di giovani attori cresciuti proprio a Castrovillari sotto la guida di Scena Verticale e Luigi Iacuzio, attore principale, formatosi a Napoli. Racconta la storia di Gino, una storia che ci è familiare, un monologo, un’auto-analisi: voleva essere attore, artista, ma tutte le sue speranze sono rimaste bruciate, un provino dopo l’altro. Così la confessione di Gino si riversa sui social network; è l’autopsia di un fallimento in streaming, nessuno sembra rispondere, nessuno sembra ascoltare questo soliloquio che attraverso l’ironia e il sarcasmo dipinge un quadro della crisi e disperazione che moltissimi ragazzi vivono al giorno d’oggi.

figlidiunbruttodio – foto di Angelo Maggio

Di tutt’altra crisi parlano i due attori già incontrati l’anno scorso con Figlidiunbruttodio Paolo Mazzarelli e Lino Musella, saranno in scena al Teatro Sybaris alle ore 20.30. Crack Machine è ispirato a una delle più grandi truffe economiche degli ultimi anni: il caso di Jerome Kerviel, ex trader Societé Generale, un’importante banca francese, accusato di aver causato un buco di 4,9 miliardi di euro. Il protagonista Geremia Cervello (italianizzato) incontra in prigione altri tre personaggi che insieme svelano la faccia più sporca della medaglia dei potentati politico-finanziari. Già l’anno scorso, proprio a Primavera, Musella e Mazzarelli avevano dimostrato di saper giocare d’astuzia misurandosi in una performance attoriale a due che quest’anno si ripropone sviluppata e che gli ha valso il premio a INBOX2010.

Chiude la serata in Sala 14 alle ore 22.15 Il Paese delle ombre testo scaturito da un’inchiesta giornalistica su un fatto di cronaca nera. Lo scenario è un orfanotrofio nel quale si dice succedano fatti inimmaginabili. Un uomo apparentemente colpevole, una giornalista decisa ad indagare, un paese oscuro, una popolazione totalmente succube della zona grigia, la zona dell’osservazione. Maria Teresa Berardelli autrice del testo è diplomata all’Accademia Silvio d’Amico e nel 2009 ha vinto il premio Tondelli Riccione per il Teatro con il testo Sterili. A fianco a lei Antonio Tintis, che segue la regia dello spettacolo, è anche lui diplomato a Roma e lavora con registi di fama nazionale. Uno spettacolo enigmatico che indaga l’intimità, il conflitto interiore, chiude una giornata all’insegna della crisi e dell’ambiguità morale dell’essere umano.

Camilla Toso