Approfondimenti

Tavola rotonda finale: il teatro, il pubblico e la crisi

Nell’ultimo pomeriggio del convegno Il teatro in tempo di crisi – Settimana di drammaturgia contemporanea, dopo una interessante discussione con il drammaturgo José Sanchis Sinisterra, si è ricreata una tavola rotonda finale dove ogni partecipante ha espresso le proprie considerazioni riguardo ad alcune parole chiave come crisi, pubblico e, ovviamente, teatro.

Non solo distribuzione: una tavola rotonda dentro e fuori la nuova scena

Nuove drammaturgie: problematiche produttive e distributive è il titolo dell’ultima mattinata del convegno della Settimana di Drammaturgia Contemporanea: coordinata da Carmelo Alberti, la tavola rotonda va ben oltre le questioni legati alle pratiche distributive e produttive, spaziando anche verso contestualizzazioni socio-culturali e artistiche. Al termine, la bella lettura scenica de I figuranti di José Sanchis Sinisterra, a cura dell’Accademia Teatrale Veneta.

La scena drammaturgica di lingua inglese

Di fronte a un Teatro in tempo di crisi, ci sono delle società in cui la figura del dramaturg viene sostenuta: è questo il caso della scena britannica, presentata, nel secondo pomeriggio di convegno de La settimana di drammaturgia contemporanea, dalla studiosa Margaret Rose. Il docente Armando Pajalich ha invece offerto una panoramica di autori di teatro interessanti, ma purtroppo poco conosciuti, che fanno parte di quella che viene definita letteratura postcoloniale.

Nuovo teatro e drammaturgia

Andrea Porcheddu, critico teatrale e docente universitario, accompagna il pubblico nell’esplorazione delle più recenti forme (e limiti) della scrittura per il teatro. Una giornata di convegno del tutto anticonvenzionale, in cui gli interventi del conduttore si intrecciano a “interviste” con gli artisti ed exempla dei loro lavori, fra videoproiezioni, reading e performance vere e proprie.

La drammaturgia fuori dall’Italia

La prima giornata di convegno de Il teatro in tempo di crisi si è conclusa nel pomeriggio con la presenza di studiosi ed esperti intervenuti per illustrare le diverse scene teatrali europee, con anche un accenno alla tradizione orientale da parte di Bonaventura Ruperti. Le drammaturgie tedesca, greca e francese sono state affrontate con sguardi diversi da Anna Maria Carpi, Caterina Carpinato ed Enzo Cormann.

Trasformazioni d’Occidente: scena e società

Il convegno de Il Teatro in tempo di crisi si è inaugurato la mattina del 21 aprile, al Teatro “Giovanni Poli” di Santa Marta, con preziosi attraversamenti fra teatro e società coordinati, introdotti e commentati da Paolo Puppa. Dopo i saluti istituzionali, Roberto Tessari ha affrontato la funzione del teatro fra passato e contemporaneità, mentre Gerardo Guccini ha proposto analisi comparate delle drammaturgia italiana ed europea contemporanee; in chiusura un intervento di Maria Teresa De Gregorio sulle ricche potenzialità della lingua teatrale veneta.

Così lontano così vicini /1

Al cuore di Teatro in tempo di crisi, le tre giornate di convegno sulla drammaturgia nazionale e internazionale. Ma non si tratta di uno spazio di incontro e dibattito tradizionale: alle relazioni di studiosi e artisti, si intrecciano, ogni giorno, performances e readings che portano, all’interno della discussione, frammenti delle diverse culture teatrali presenti alla manifestazione. Cominciamo con le esperienze di alcuni giovani artisti italiani, che saranno presenti nella mattinata del 22 aprile: Daniele Timpano, Giuliana Musso, Oscar De Summa, Anagoor.

Riflessioni sul linguaggio

Il potere del linguaggio, il rapporto con lo spettatore, l’aspetto politico del teatro: tutti temi legati a doppio filo al lavoro del drammaturgo. In questo ambito, importanti contributi sono stati elaborati in seno alla produzione spagnola, che a buon diritto occupa un ruolo di rilievo anche nella programmazione della Settimana di Drammaturgia Contemporanea – Il teatro in tempo di crisi.

Riflessioni etiche attraverso testi contemporanei

In continua evoluzione, la scena teatrale europea presenta nuovi testi di drammaturgia che trattano questioni attuali, sollevando riflessioni sullo stato della nostra società e del nostro ‘essere’ oggi. Tematiche affrontate in maniera personale da ogni scrittore, utilizzando uno sguardo e un linguaggio innovativo che raggiunge nello stesso tempo un’universalità che supera ogni differenza spaziale e temporale .

E.S.P. per un teatro sostenibile

Esperimenti scenici permanenti. Nasce a Venezia e per la prima volta in Italia il primo progetto di spettacolo realizzato con un nuovo metodo produttivo: la produzione dal basso. Grazie a 177 co-produttori privati, nascerà uno spettacolo totalmente sostenibile e a basso costo di realizzazione, il giovane gruppo di studenti E.S.P. si appoggia infatti ad alcune realtà alternative come Rebiennale e S.a.L.E. Docks.