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Tutti gli articoli del Tamburo di Kattrin

Sulla precarietà dei lutti contemporanei

Una teca di vetro per raccontare il consumarsi della vicenda di “Donna Rosita Nubile”, il testo di Federico García Lorca portato sulle scene italiane da Lluís Pasqual.

Un Sogno a doppio taglio fra comico, essenzialità e magia

Massimiliano Civica torna a Shakespeare con una nuova versione – ed una propria traduzione ad hoc – di “Sogno di una notte di mezz’estate”. Già dal titolo cambiato, lo spettacolo promette una fedelissima riscrittura che intende condurre il testo fuori dalla dimensione letteraria per restituirlo alla propria materialissima (meta)teatralità, fra colpi di scena, trucchi e svelamenti.

Nell’immaginazione di Otello

Un freddo muro mobile separa il mondo della realtà da quello dell’immaginazione, Venezia da Cipro, in un “Otello” portato in scena dal regista Arturo Cirillo dove nella parola si racchiude l’intera vicenda avvolta in una perfidia che si rivela essere il motore della tragedia.

Thom Pain secondo Elio Germano

Elio Germano interpreta “Thom Pain”, dall’omonimo testo di Will Eno, finalista al Premio Pulitzer Drama 2005: il monologo-flusso di pensiero, per un attore giovane e di talento, è di grande spessore drammaturgico, stupisce, ma lascia la coscienza sospesa.

La finitezza sfuggevole di Bestiale improvviso

Una percezione incerta e vibrante quella che si presenta all’ingresso della sala In.Off del Teatro Goldoni che, a chiudere la vivace rassegna EXTREME.TEATRO, ospita l’ultimo lavoro di Santasangre, “Bestiale improvviso”.

A guardare gli accanimenti del contemporaneo

In “Macadamia Nut Brittle” di ricci/forte va in scena il contemporaneo: in tutte le sue “sgargianze” e le sue contraddizioni, il pubblico si trova davanti a uno specchio (ovviamente in frantumi) potente e destabilizzante della realtà.

Rumore di acque nell’indifferenza

Un generale dispotico dalla voce rauca elenca una serie di numeri corrispondenti a chi per mare si è imbarcato verso un viaggio dal destino tragico. Con “Rumore di acque” della compagnia ravennate Teatro delle Albe si prova a restituire una dignità a chi non ha più nome né vita perché perdute nel Mar Mediterraneo.

A faccia a faccia con… Se stessi!

In un labirinto di specchi all’interno del quale è difficile riconoscere con certezza la propria immagine, “Romeo e Romeo” della compagnia del Teatro Instabile di Aosta e la regista Daniela De Panfilis ci accompagnano in un curioso palinsesto, tra tragedia, comicità, poesia e danza.

Tutti per Arpagone, Arpagone per sé

Di un’ironia stridente e disarmonica come il suono di un carrillon distorto, Arturo Cirillo porta in scena la sua versione de “L’avaro”. La commedia molieriana si inabissa nelle piaghe dell’avarizia e trasforma la casa del padrone in uno spazio arido dal quale nessuno intende uscire.

In equilibrio sull’arco di proscenio

Ragionamenti possibili fra scena e platea. E società.
In un’epoca in cui gli spazi per il dibattito sono sempre più esigui o demandati alla sua edulcorata versione web, il teatro sembra tornare in contatto col pubblico. E re-inventarsi, forse, una nuova funzione nella società.