Un cocktail d’amore

Recensione di ‘2 (DUE)‘ – Fibre Parallele Teatro
Fibre parallele

Fibre parallele-Licia Lanera

In una piccola stanza bianca c’è una donna dai capelli rossi con delle profonde occhiaie. E’ vestita di bianco e cammina su tacchi alti guardando negli occhi il pubblico. Questa donna comincia a raccontare la sua storia d’amore, “Un cocktail  d’amore” come canta la canzone di Stefania Rotolo in apertura dello spettacolo. Un racconto scandito da silenzi, che fermano i ricordi emersi nel rievocare la storia con Luca. Come in un album fotografico, la loro vita insieme è immortalata, congelata. Lei rivede i suoi sorrisi, ricorda le mille telefonate a tutte le ore. Ora, però, qualcosa è cambiato. Lui ha sgretolato questo amore e come pollicino ne ha lasciato cadere le briciole alle sue spalle. Lui non la vuole più. Lui ha scelto di amare un altro uomo.

In lei cresce la rabbia e il violento impulso omicida. Lo spazio bianco in cui è immersa diventa il palcoscenico della sua follia. Il testo dal ritmo convulso scandisce le tappe del suo assassinio. La voce, resa elettronica dall’uso del microfono, favorisce un effetto di straniamento rappresentando a pieno la lucidità e la leggerezza con cui una mente malata progetta di uccidere. Ecco che il bianco si infetta di rosso, gocce di sangue cadono da sacchi pendenti dal soffitto e creano chiazze sul pavimento. Il sangue sporca anche le mani e il viso di lei in modo indelebile. Uccide Luca colpendolo ripetutamente al collo con un forchettone da cucina . <<Luca era attaccato alla vita, il collo gli pulsava, che fatica!>> : così la donna descrive il massacro che sta compiendo. Una pioggia di bolle di sapone la sovrasta. Lei balla, manda baci e saluta mostrando una felicità isterica, liberatoria, momentanea. <<Ora che l’amore non c’è più perché l’abbiamo distrutto, devastato, ho solo voglia di dormire, riposare, obliare….In questo campo di battaglia chi vince? chi ha vinto?>>:  conclude il suo monologo la protagonista (Licia Lanera). Le luci si spengono, rimane illuminata solo una vasca colma d’acqua sul fondo della scena. Lo spettatore segue l’azione guardando ciò che accade attraverso l’immagine riflessa nel grande specchio che sovrasta la vasca. La donna si immerge nella vasca, l’acqua si colora di rosso, si lascia morire promettendo di rimanere per sempre fedele a Luca.

Foto di

Foto di Fibre Parallele

Una sorta di incubo splatter, questo spettacolo proposto dalla compagnia Fibre Parallele Teatro dal titolo “2.(DUE)” (ideazione, progettazione, regia e testo di Licia Lanera e Riccardo Spagnulo). Costruito sui brutali racconti di noti assassini diventa un viaggio in una mente folle da cui lo spettatore è affascinato e sconcertato allo stesso tempo. Lo spettacolo si inserisce nella rassegna “Mekané, visioni sceniche e macchine teatrali” ospitata nel raccolto spazio scenico del Rialto Santambrogio di Roma.

Il Rialto da anni anima il cuore della capitale proponendo serate di musica, mostre d’arte e rappresentazioni teatrali, diventando spesso trampolino di lancio per gruppi contemporanei emergenti, come il caso di Fibre Parallele. Ora l’associazione culturale si trova menomata del 60% dei suoi spazi posti sotto sequestro dal Comune di Roma che ancora non riesce a riconoscerne e istituzionalizzarne l’attività.

Visto al Rialto Santambrogio, Roma

 

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