b.shot marta bevilacqua

cartolinedalfestival #1

Abbiamo chiesto ai danzatori e coreografi di B.Motion che hanno abitato Palazzo Sturm nelle ore pomeridiane di lasciarci alcune immagini e poche parole che raccontino il loro lavoro, la loro performance, la loro ricerca. Una cartolina da B.Motion.

SchnurrbartMarta Bevilacqua / Arearea

 

Incontro con Marta Bevilacqua

«Schnurrbart è nato da una prima sperimentazione all’interno di un progetto più ampio che si chiama Organon_sull’importanza del pensiero, un lavoro che ha partecipato al Premio Equilibrio. Si trattava in quel caso di procedere per aforismi e ho fatto – insieme a Arearea, la mia compagnia – una carrellata dei filosofi più vicini alla mia formazione.
In questa fase del lavoro sto spezzettando tutti i capitoli del progetto, dilatandoli e studiandoli approfonditamente, per trovare un linguaggio adatto per avvicinarmi alla cultura occidentale, un pretesto per parlare di come ci siamo strutturati, logicamente o meno».

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«È stato molto curioso intraprendere questa residenza perché Palazzo Sturm mi ricordava “Sturm und Drang” e ho quindi pensato che fosse un’ottima situazione per poter adattare un filosofo come Nietzsche.
Nonostante le piccole dimensioni, il gigantismo nietzschiano ha abitato questo spazio per due giorni. La vicinanza con il pubblico (la prima di Schnurrbart è stata in teatro), la preziosità delle pareti e la scenografia avrebbero potuto rendere tutto abbastanza complesso, ma la restituzione in uno spazio così antico ha spinto il lavoro oltre questo limite – considerando inoltre che tutto lo spettacolo è ad occhi chiusi – e questa collocazione si è rivelata essere vantaggiosa per il lavoro sulla precisione».

PRECISIONE: due giorni per conoscere uno spazio ad occhi chiusi

1. montare la scenografia (realizzata in collaborazione con Belinda De Vito, ndr)
2. posizionamento degli oggetti in relazione al movimento
3. misurazione dello spazio:
– con passi e braccia
– con la luce (in proscenio) della portafinestra
– con la musica

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«Nietzsche pensava che ridere, filosofare con i piedi fosse l’unica strada possibile per sentire»

«Sto lavorando su Schnurrbart solo da quattro mesi ma è una ricerca che andrà avanti e che mi auguro di ampliare e dettagliare. Ora ci sarà una residenza a Villa Bombrini a Genova: altro palazzo, altra dimensione affrescata, altra borghesia… per Nietzsche non può che esserci che quella borghesia contraddittoria.
Faccio molti lavori site-specific e il mio obiettivo di ricerca è quello di portare la filosofia non solo nel corpo ma anche nel quotidiano. Provengo di recente da uno studio su Eraclito dentro un fiume; cerco di trovare le immagini più semplici e immediate per poter affrontare questi giganti e dargli corpo».

 *La redazione di b-stage 2013 è composta da Elena Conti, Roberta Ferraresi, Rossella Porcheddu, Carlotta Tringali