intervista moreno solinas

Choreoroamer #3: Moreno Solinas

Siete curiosi di conoscere meglio i segni particolari dei nove coreografi partecipanti a Choreoroam Europe 2011? Li abbiamo incontrati e “schedati”… Ecco le risposte di Moreno Solinas

 

Nome: Moreno Solinas

Data di nascita: 30.07.1987

Luogo di nascita: Sassari, Italia

Centro con cui partecipa a Choreoroam: The Place (UK)

 

 

 

1) Moreno Solinas in tre parole
Romantico, diligente e… Qualcosa tra l’essere affamato e aver voglia di assorbire

2) Definisci in una frase la tua ricerca coreografica
Si occupa di instaurare un rapporto con il pubblico. Sono interessato a creare un percorso per gli spettatori che li possa coinvolgere, in alcuni momenti a livello intellettuale, in altri, a livello emotivo, che li possa intrattenere ma anche infastidire…

3) Lo spettacolo che ti ha cambiato la vita
Un saggio di fine anno in cui ho partecipato l’estate prima di partire per andare a studiare a Londra, penso si chiamasse Simultaneamente. In qualche modo mi ha cambiato la vita

4) Se la tua vita fosse uno spettacolo, chi sarebbe il coreografo?
Sarei io

5) E se ti chiedessi di scegliere il coreografo tra uno dei Choreoroamers?
Sarebbe Alessandro Sciarroni

6) L’aspetto che preferisci di Choreoroam
Incontrare questi otto coreografi è la parte più arricchente a livello artistico e umano; è lo scambio delle esperienze di nove persone diverse. In realtà è anche il fatto di spostarci, di avere questa esperienza qui a Bassano piuttosto che in un altro posto; tutto quanto diventa parte della nostra esperienza artistica

7) L’aspetto più difficile di Choreoroam
Penso sia il fatto che non si abbia così tanto tempo a disposizione, trattandosi di un’esperienza così intensa e con così tanti stimoli. È una metafora della vita. Sarebbe bello avere, con questa quantità di stimoli, il triplo del tempo a disposizione

8) Un ricordo che porterai con te di Choreoroam – Bassano del Grappa
Le serate sotto gli effetti della grappa sono belle! Scherzo, la cosa che porterò con me è il fatto di essere in continuo dialogo artistico ma in contesti molto informali.

 

Elena Conti / Carlotta Tringali