Paolo Rossi

Dialogo tra generazioni

Recensione a D’ORA IN POI. Come sarebbe se fosse diverso? – Compagnia BabyGang

d'ora in poi

Paolo Rossi entra in scena con un foglio, prima di cominciare desidera comunicare al pubblico che non è scontata la presenza dello spettacolo queste sere, al Teatro Oscar di Milano. Infatti il comico sceglie di andare in scena nonostante le pressioni  del proprio ex-agente (che non avendone più alcuna supervisione non lo vorrebbe sul palco adesso con questo spettacolo e questa compagnia). Il suo continuare a lavorare con la Compagnia BabyGang – nonostante la consapeolezza delle conseguenze cui va incontro – è un’esplicita reazione (o meglio non-reazione) a tali tentativi di controllo. E Rossi è perfettamente nella parte del malconcio e cieco artista Max Stella, fulcro di un dinamico dialogo tra diverse generazioni: la storia della morte dell’ultimo poeta bohémien liberamente ispirata a Luces de Bohemia diMaria del Valle-Inclán Ramón.

Carolina De La Calle Casanova – regista e autrice del testo – ha costruito assieme alla compagnia un mondo di situazioni e personaggi (tra cui la moglie e figlia del poeta, il barista, le prostitute, l’amico politico…) che rispecchia candidamente la nostra società, distillando e lasciando emergere con naturalezza tematiche mai così attuali: politica e prostituzione, servilismo e potere, tentazioni e debolezze, battaglie per il diritto alla libertà d’espressione.
La giovane c
ompagnia BabyGang è compatta ed emana un’energia promettente. Lo spettacolo è vivace e sostanzioso, divertente e profondo. È un teatro che riesce a coniugare il ‘ruvido’ e il ‘sacro’ (attingendo alle categorie definite da Peter Brook), la risata e il sudore con la poesia e la delicatezza di alcune rare atmosfere incantevoli e fugaci. Bravi gli attori, espressivi senza eccessi, che attraverso personaggi ben caratterizzati danno prova di grinta, profondità e soprattutto duttilità.
Rossi li accompagna e si fa accompagnare con la volontà di confrontarsi, giocare, ridere e imparare, ma è la totalità della vicenda e dei personaggi le cui storie si intrecciano a dare identità e carattere allo spettacolo. Ma non è una presenza da sottovalutare, quella di Rossi, come testimonia una dichiarazione di Carolina De La Calle Casanova: “È strano e quasi impossibile oggi vedere un artista del calibro di Paolo Rossi affiancare una compagnia esordiente, farsi dirigere da una giovane regista, mettersi a confronto con una generazione diversa, servirsene per insegnare ed imparare. È strano soltanto perché fare politica e cultura in Italia è un fatto eccezionale.”


Visto al Teatro Oscar, Milano.

Agnese Bellato