Gianluca D’agostino e Antonio Diana i vincitori della seconda edizione del concorso per monologhi della residenza teatrale Orizzonti Paralleli. Rispettivamente primo e secondo classificato. A Cassano allo Ionio, dove venerdì 20, sabato 21 e domenica 22, si è potuto assistere, gratuitamente, alla competizione tra i partecipanti. Circa mezz’ora ciascuno per dimostrare le proprie doti attorali e drammaturgiche, imbastire uno spazio scenico attraente e cercare di convincere pubblico e giurati. L’esito della votazione è scaturito dalla media dei voti tra consenso popolare e responso di una giuria tecnica. Formata, la giuria tecnica, da Massimo Costabile e Antonella Carbone – la direzione artistica della residenza.
Erostrato interpretato da Gianluca D’Agostino, che riadatta un testo da Jean Paul Sartre, si è aggiudicato il premio di 500 euro “per la prova d’attore brillante, a confezione di un testo interessante e verboso, non di comoda recitazione, districato con ritmo e scioltezza espressiva. Un resoconto complessivo carismatico, verticale, determinante un climax appassionato. A struttura: un allestimento puro di sobria efficacia”.
Antonio Diana secondo classificato, con Abbascio ‘a grotta, porta a casa 300 euro “per lo spessore emozionale dell’inscenato dalle tinte drammatiche e l’intensità d’impatto, cruda, dettata dalle tematiche. Un testo profondo, incarnato da un lavoro attoriale autentico, immedesimato. Bontà di soluzione estetica, innovativa, a completezza della grammatica drammaturgica”.
Uno spaccato sulla condizione umana nevrotica, la messinscena di D’Agostino. Segno di distanze relazionali, degenerazioni borderline, senza ricusare sullo stereotipo dei tempi attuali. Una osservazione sociologica – il filosofo francese è insuperabile – con un movente narrativo. Sulla omosessualità infantile, indotta con violenza, sopraffazione, senza resistenza, il proposto di Antonio Diana. Confessione/esorcismo di un uomo che rievoca i fantasmi del passato. Dolorosa trasposizione catartica.
Partecipazioni da tutta Italia, spirito di sana competizione, varietà di generi, stili, caratteristiche, e un paio d’ore a serata di gustosi proposti scenici, gli ingredienti della rassegna. Per diffondere la cultura teatrale in zone non immediatamente raggiungibili dai grossi centri meridionali e dai capoluoghi di provincia. Territori abituati a proposte d’intrattenimento, e nemmeno con molta frequenza, commerciali e televisive. Portare a conoscenza l’arte, del fare scenico nello specifico, contribuisce all’arricchimento culturale e propone alla comunità visioni inedite, spettacoli originali.
Nutrito il corollario di proposte pervenute al concorso per monologhi, drammaturgie fresche (inedite), di autori giovani non necessariamente esperti, strutturate su tematiche d’attualità. Il teatro che si fa schermo degli umori condivisi, che indaga sulla collettività senza paternalismi o raccomandazioni di sorta. Senza fare morale, portando in superficie, piuttosto, sensazioni e sentimenti universali. Discreta la partecipazione alle serate. Appuntamento alla terza edizione, la prossima stagione.
Emilio Nigro