b.Shot #2

b-stage 2012, il blog a cura del Tamburo di Kattrin per B.Motion di Bassano del Grappa, quest’anno vuole raccontare tutti i retroscena, i backstage, le curiosità che si nascondono dietro al festival. Abbiamo chiesto agli artisti presenti al festival, e ad altri professionisti e operatori giunti a Bassano come spettatori, di svelarci qualche segreto o trucco del mestiere, qualcosa che succede in teatro e che è impercepibile dalla platea.

immagine del giorno b-stage (30 agosto)

Marco D’Agostin (artista, http://marcodagostin.it)

Se devi fare uno spettacolo in cui – e a me sta capitando spesso – quando il pubblico entra sei già in scena, in piedi; e se in quel momento la tua mente viene attraversata dal seguente pensiero: “oddio sto per svenire… se svengo che cosa faccio?” – e capiterà di pensarci, a noi succede sempre. Se ti trovi in questa situazione devi pensare che c’è una radice che dal coccige va verso il terreno e dalla testa va verso il cielo, visualizzare quindi una corda di metallo che  collega il cielo e la terra passando per la fontanella e il coccige… e non svieni!

Roberto Scappin (artista, Quotidiana.com)
Bisogna non farsi prendere dal panico, fregarsene, fino a sfiorare il disprezzo, di quell’ondata di sguardi pronti a crivellarti. Il trucco del mago, quello che riempie di meraviglia i bambini, non è più possibile, per noi! Bisogna essere imbonitori, morbidi, suadenti, dolcemente diabolici. Senza ammiccare, l’ammicco è pratica del MAGO praticante. La cosa fondmentale è che alla fine della fiera ci si domandi “come ha fatto?”. Il segreto è ambizione tra incanto e disincanto. Tra Celine e Camilleri.
Il trucco è l’apocalisse o trasformare la voce di un profeta in coniglio.
Il trucco è punk-clark-anarcofobia.
Trasformare gli ENTI LIRICI in bocciofile ALL’AVANGUARDIA.

Paola Vannoni (artista, Quotidiana.com)
1- Il trucco è cercare di essere sinceri. Questa può essere considerata una punizione.
2- Due madri devote a Padre Pio.
3- Due padri padroni.
4- Dei fratelli fan dei Beatles e Alan Ford.
5- Passare dalla dolcezza alla crudeltà. E se possibile ritorno.
6- Non temere di essere odiati.

Enrico Bettinello (direttore, Teatro Fondamenta Nuove)
Quello che a me interessa maggiormente è che il fuoco dell’azione è in platea e non sul palco. È lì che sta avvenendo qualcosa di davvero forte e significativo. O almeno dovrebbe essere così.

Andrea Porcheddu a distanza (critico, Myword.it)
Ho letto con piacere la vostra bella rubrica sui “segreti” del teatro. e vorrei raccontarne uno anche io. prima di spettacoli di dubbia natura o dal temibile esito, è sempre meglio osservare una regola. Parafrasando il grande Wilde: l’importanza di essere esterno (The importance of being Earnest). Ecco il segreto: meglio avere un posto di corridoio, magari vicino all’uscita… non è carino, per un critico, uscire prima della fine. Non si fa. Ma l’idea di poter fuggire, senza disturbare gli altri, a volte aiuta…

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