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L’importanza di Aerowaves e di Spring Forward

Comprendere le geografie culturali che definiscono i processi artistici della danza sembra essere fondamentale sia per un artista sia per un operatore che si occupa di questo settore. Conoscere i meccanismi che permettono oggi – soprattutto in un momento storico-economico molto delicato – di portare avanti progettualità di ampio respiro e creare nuove strade percorribili diventa essenziale affinché crescano le possibilità di sviluppo culturali e si formino delle circuitazioni o una diffusione capillare della danza contemporanea.

John Ashford

B.Motion danza – dedicato quest’anno completamente alla seconda edizione di Spring Forward con 15 artisti per 3 giorni di festival – ha deciso di organizzare dei momenti di condivisione e di incontro con alcuni dei fondatori di importanti network europei per mostrare il modus operandi di queste piattaforme e poter rispondere alle curiosità di chi si occupa di danza e vorrebbe saperne di più.
Sabato 25 agosto nella sala Chilesotti del Museo Civico di Bassano è stato presentato Aerowaves, un network di danza europeo attivo dal 1996 e nato in risposta a una sempre più emergente generazione di coreografi e compagnie che si trovavano spesso di fronte allo stesso problema: come far girare il proprio lavoro?
Come ha affermato il direttore John Ashford «Se inizialmente il network era invisibile – perché non aveva un sito di presentazione per farsi conoscere – e contava circa 15 persone al suo interno – per lo più colleghi e amici tutti legati al The Place di Londra – oggi Aerowaves è composto da 40 partner provenienti da ben 34 paesi ed è diventato una tra le più importanti piattaforme dedicate alla danza».

Una volta l’anno tutti gli operatori del network si incontrano per visionare e discutere insieme degli spettacoli in video arrivati a Aerowaves scegliendo una top20. Per poter partecipare i lavori devono essere conclusi, pubblicati su vimeo e di durata compresa tra i 15 e i 40 minuti. Se nei primi anni di Aerowaves i selezionati erano 10 su una scelta di 70 spettacoli – selezionati che poi performavano solamente a The Place di Londra – i partner sono man mano aumentati e allo stesso tempo anche i candidati, tanto da arrivare nel 2012 a un numero superiore a 400. Ed è proprio per questa crescente richiesta che Aerowaves ha creato dal 2011 il Festival Spring Forward, ossia un’occasione annuale, concentrata in 3 giorni, in cui tutti i lavori selezionati della top20 possono essere visibili, oltre che per il pubblico di appassionati, anche per tutti gli operatori europei di Aerowaves, e non, che si ritrovano al festival.  Nel 2011 Spring Forward si è svolto a Lubiana, quest’anno a Bassano e a marzo del 2013 avrà luogo a Zurigo.

Ma quali sono le particolarità che rendono Aerowaves così importante? Innanzitutto il network rappresenta una grandissima opportunità per le compagnie di far conoscere il proprio lavoro a operatori provenienti da 34 Paesi; la possibilità è poi bilaterale: difficile che così tanti addetti al settore, appartenenti a centri di danza e festival diffusi in tutta Europa, possano altrimenti venire a contatto con artisti che performano esclusivamente nel proprio luogo di origine. E la cosa interessante è proprio che non solo per i lavori che faranno poi parte della top20 si creano delle possibilità di date “all’estero”: la top20 è infatti scelta all’unanimità, mentre ogni singolo operatore è libero di chiamare nel proprio Paese un artista che ha particolarmente apprezzato e che non necessariamente è stato inserito nella lista dei 20 migliori. 20 migliori che si ritrovano a Spring Forward, un momento in cui i performer possono incontrarsi tra di loro, confrontarsi e conoscere stili e processi di creazione differenti; mentre gli operatori discutono di progettualità europee per poter allargare il bacino d’utenza per gli artisti, incontrare nuovi pubblici e portare coreografi, altrimenti sconosciuti,fuori dai confini regionali, in modo da dar loro la possibilità di crescere professionalmente.

Come ha affermato Roberto Casorotto – direttore di B.Motion danza e partner di Aerowaves da 6 anni – «non esiste un trend estetico che accomuna i 20 lavori: si discutono le scelte e curioso è vedere che alcuni spettacoli che provengono dallo stesso Paese abbiano stili completamente diversi; un caso indicativo per quest’anno potrebbe essere visto in Italia, dato che le opere dei selezionati Foscarini, Sciarroni e Frigo sono molto distanti tra loro». Un concetto importante emerso da questo incontro e ribadito da chi ormai è in Aerowaves da anni – vedi John Ashford, Laura Kumin del Centro Coreografico di Madrid e lo svedese Lars Eidevall di Dansstationen – è che le espressioni coreografiche sono molto cambiate da quando l’Europa si è unita: sono avvenute una contaminazione tra stili e culture e una crescita estetica che ha portato la danza a diffondersi in maniera esponenziale, attirando anche nuovi pubblici.

Entro il 17 settembre le compagnie e i coreografi che vorrebbero performare in altri Paesi d’Europa possono inviare il proprio materiale a Aerowaves

Carlotta Tringali