b.motion 2011

Quando l’elogio della fine… / Special Guest Tommaso Chimenti

foto di Adriano Boscato

Per il Diario di Bordo di B.Motion 2011 la redazione del Tamburo di Kattrin si apre ad accogliere contributi e segni degli ospiti del Festival: critici, studiosi, operatori che passano per Bassano del Grappa in questi giorni sono invitati a lasciare un intervento sulle nostre webzine, per raccontare, tramite i diversi canali del web, quello che accade a B.Motion.

Tommaso Chimenti, che seguirà tutta la rassegna nella settimana dedicata al teatro, è al suo secondo contributo, con una recensione a The end di Babilonia Teatri, pubblicata su Il Corriere Nazionale.

QUANDO L’ELOGIO DELLA FINE DIVENTA UN INNO ALLA VITA
di Tommaso Chimenti

La scena finale con il Cristo dolente appeso, con la testa piegata dalle offese, ed al suo fianco i due “ladroni”, le teste vere di quel bue e di quell’asinello che con il loro fiato aiutarono Gesù nelle prime fredde notti, è una delle più forti, dirompenti e potenti degli ultimi anni. “The End”, che in quest’anno ha subito varie deviazioni e parcellizzazioni, dal porco di Santarcangelo ad Enrico Castellani e Ilaria Dalle Donne in scena lo scorso anno sempre a Bassano, arriva alla sua compiutezza.

Continua a leggere su Il Corriere Nazionale…

B.Motion – Commenti del 30/08/2011

30/08/2011 Bassano del Grappa, B.Motion Teatro. I commenti a caldo del pubblico su Yogurth di Ailuros

[media id=304 width=210 height=20]

[media id=305 width=210 height=20]

[media id=306 width=210 height=20]

[media id=307 width=210 height=20]

e sulla seconda serata del festival che ha visto in scena − oltre a Ailuros − Nil Admirari di Inquanto Teatro, L’Italia è il paese che amo di ReSpirale Teatro e Pas d’hospitalité di Davide Dolores e Laura Graziosi

[media id=308 width=210 height=20]

 

Alla ricerca del corpo perduto / Special Guest Tommaso Chimenti

foto di Adriano Boscato

Per il Diario di Bordo di B.Motion 2011 la redazione del Tamburo di Kattrin si apre ad accogliere contributi e segni degli ospiti del Festival: critici, studiosi, operatori che passano per Bassano del Grappa in questi giorni sono invitati a lasciare un intervento sulle nostre webzine, per raccontare, tramite i diversi canali del web, quello che accade a B.Motion.

Altro Special Guest per B.Motion Teatro: Tommaso Chimenti, che seguirà tutta la settimana della rassegna, ha scritto per Il Corriere Nazionale una recensione sullo spettacolo di Nerval Teatro, “Squarci dall’ignoto”.

ALLA RICERCA DEL CORPO PERDUTO, UNA PIÈCE CHE RISCHIA DI INCAGLIARSI SU CONCETTI TROPPO SENTITI
di Tommaso Chimenti

L’atmosfera laboratoriale da esperimento e cavie ricorda uno dei tanti Frankenstein. Qui la costruzione dell’uomo nuovo, idea nazista perfezionista illusoria, passa per la distruzione, annientamento, occultamento del diverso, ritenuto inferiore e quindi non passabile di dignità di vita. Un tavolo da obitorio, una lampada-luce scenica, elemento fondante della piece, che riempie la sala abbagliando la platea, disturbando, accecando irriverente chi non ha voluto sentire, vedere, ascoltare la voci che provenivano dall’oltretomba, di scavi e rituali pseudo esoterici, gli “Squarci dall’ignoto”, le ferite aperte di cari fatti sparire senza che i corpi potessero essere riconsegnati alle famiglie per una degna sepoltura.

Continua a leggere su Il Corriere Nazionale

 

 

Primo giorno a B.Motion 2011…

 

foto di Adriano Boscato

All’inizio è soltanto un brusio poco lontano, si avverte dietro gli alberi e i tetti di tegole scoscese e diseguali che la natura e l’uomo gli hanno costruito intorno, disperde nel brulichio della sonorità ogni cosa gli suoni attorno, che siano sorrisi o tristezze, che siano voci o silenzio; subisce il fascino di una decadenza anche un fiume come il Brenta, cui s’inchina questa Bassano dal suo Ponte degli Alpini. All’inizio dunque è soltanto un brusio, soltanto dopo ti accorgi che scorre. L’anno passato proprio del ponte scoprivo quel tentativo di edificare a metà di un percorso, per non sentire la vertigine di una continuità destabilizzante, come facciamo da uomini per percepire di esserlo, oggi invece la vertigine passa per il sonoro e ben altro dice, la voce di questo fiume: con le braccia raccolte al parapetto di quel ponte, che si guardi all’origine o alla foce, lì sotto, la stessa acqua che scorre.

Continua a leggere su Teatro e Critica…

 

Veneto in Motion / Special Guest Andrea Porcheddu

Per il Diario di Bordo di B.Motion 2011 la redazione del Tamburo di Kattrin si apre ad accogliere contributi e segni degli ospiti del Festival: critici, studiosi, operatori che passano per Bassano del Grappa in questi giorni sono invitati a lasciare un intervento sulle nostre webzine, per raccontare, tramite i diversi canali del web, quello che accade a B.Motion.

Il primo Special Guest è Andrea Porcheddu, che ha incontrato, per myword.it, il direttore della sezione teatro di B.Motion, Carlo Mangolini: ne esce un racconto vivace e appassionante del lavoro che a Bassano si svolge per tutto l’anno, ad introdurre l’edizione 2011 del Festival.

 

VENETO IN MOTION
di Andrea Porcheddu

34 gli appuntamenti, concentrati in 2 settimane, con 14 prime nazionali e 11 coproduzioni: dal 23 agosto fino al 3 settembre. L’apertura è stata con Chiara Frigo, la chiusura sarà con Chico / Matijevic. Questi i numeri di B.motion, a Bassano del Grappa: vertigine sperimentale, momento culmine di affondo nel contemporaneo di un progetto artistico, di più ampio respiro, chiamato Bassano Opera Estate.

Continua a leggere su MyWord.it…

 

 

Choreoroamer #9: Marjana Krajac

Siete curiosi di conoscere meglio i segni particolari dei nove coreografi partecipanti a Choreoroam Europe 2011? Li abbiamo incontrati e “schedati”… Ecco le risposte di Marjana Krajac

Nome: Marjana Krajac

Data di nascita: 06.08.1974

Luogo di nascita: Zagabria, Croazia

Centro con cui partecipa a Choreoroam: Zagreb Dance Center (HR)

 

 

 

1) Marjana Krajac in tre parole
Sincera, diretta e filosofica

2) Definisci in una frase la tua ricerca coreografica
Mi spingo a tradurre concetti complessi di aspetti astratti in risposte molto semplici e allo stesso tempo dotate di una cinestetica sofisticata

3) Lo spettacolo che ti ha cambiato la vita
Vorrei nominare tre nomi o performance, perché c’è tra loro una stretta relazione e sono parte del mio mondo, anche se non hanno cambiato la mia vita… è ancora complicata come lo era prima di vedere questi spettacoli (ride, ndr). Dieci anni fa ho visto una performance chiamata Small hands di Anne Teresa de Keersmaeker; tre anni fa ho assistito a una performance che è per me ancora molto intensa ossia No Change or Freedom is a psycho-kinetic skill di DD Dorvillier. Un terzo nome molto importante per me è quello di Mårten Spångberg, che ho visto poche settimane fa a Impulstanz, e il suo lavoro è Spangbergianism, ossia un unico libro che colleziona i testi  molto interessanti del suo blog.

4) Se la tua vita fosse uno spettacolo, chi sarebbe il coreografo?
David Lynch

5) E se ti chiedessi di scegliere il coreografo tra uno dei Choreoroamers?
Marco D’Agostin

6) L’aspetto che preferisci di Choreoroam
Essere nel mezzo, fisicamente e mentalmente; non è facile, direi che è una sfida perché ogni giorno devi combattere, è difficile operare dentro queste strutture. Ma alla fine del giorno sono felice, ho la sensazione di andare verso posti sconosciuti e di stare in mezzo a persone che non mi conoscono e con cui non ho gli stessi punti di riferimento. È come costruire un software da zero, creando lunghe linee di codici per farlo funzionare, trovare l’errore e ripetere l’operazione; un lavoro dettagliato che prosegue sempre guardando avanti con una piacevole sensazione di costruire davvero qualcosa. 

 

 

7) L’aspetto più difficile di Choreoroam
In un certo senso è connesso con il contesto politico dove noi operiamo che si potrebbe articolare liberamente senza essere manipolato dalle domande che ci poniamo sulla vita, sul lavoro e sull’economia. Nessuno ha più una funzione politica perché al momento tutto sta collassando; c’è il tentativo, consapevole o inconscio di alcune persone, di superare questa struttura, pur essendo presente all’interno di ognuno. Ma la sensazione è che questi sforzi si perdano e che si stia ancora tentando di lavorare per trovare un modo di reagire.

 

8) Un ricordo che porterai con te di Choreoroam – Bassano del Grappa
Ho trovato il progetto di Choreoroam davvero molto connesso al Festival e tutto il team molto gentile, ospitale, che si prende davvero cura di noi e dell’intera atmosfera qui intorno. È come incontrare un nuovo amico e  la sensazione è che quando andrò via da qui sarà come andare via da un amico, non da degli eventi… È stato bellissimo essere qui.

 

Elena Conti / Carlotta Tringali

 

Per saperne di più visita il blog di Choreoroam Europe

B.Class con Chiara Frigo e Emmanuel Jouthe

Abbiamo curiosato tra i workshop di danza B.Class, tenuti ogni mattina a Bassano del Grappa dalle 10 alle 12 da differenti coreografi di fama internazionale. Il giorno 28 agosto 2011 la lezione è stata tenuta da Chiara Frigo e Emmanuel Jouthe: ecco foto e impressioni dei partecipanti!

 

BIOGRAFIA di Chiara Frigo

Coreografa e performer, Chiara Frigo si forma e lavora in Italia e all’estero. Laureata in biologia molecolare, esordisce come coreografa nel 2006 con il solo Corpo in DoppiaElica, con cui vince il terzo premio al Festival Choreographers Miniatures di Belgrado. Nel 2008 è vincitrice con il solo Takeya della prima edizione del premio GD’A Veneto Anticorpi XL e nello stesso anno la pièce è selezionata all’interno del network europeo di Aerowaves.
Tiene il laboratorio con il canadese Emmanuel Jouthe, protagonista insieme a lei e a Jennifer Clarke del progetto Triptych di B.Motion Danza dello scorso anno. È stata in scena al Festival Operaestate il 23 agosto con Suite-Hope, nell’adattamento site specific per Cittadella – Palazzo Pretorio, insieme a Marta Ciappina.

BIOGRAFIA di Emmanuel Jouthe

Emmanuel Jouthe vive a Montréal. Come danzatore ha interpretato le coreografie di Louise Bédard, Daniel Soulières, Pierre-Paul Savoie, Felix Ruckert et Julyen Hamilton, e ha collaborato anche con Pascal Contamine, Robert Gravel, Jean-Pierre Ronfard et Paola de Vasconcellos, in ambito teatrale.
Ha fondato la compagnia Dans Carpe Diem, di cui è coreografo, interprete e direttore artistico. Intercettato da diversi produttori internazionali, ha realizzato una quindicina di pièce, che si interrogano sulla temporalità, l’intimità e il movimento. Ama collaborare con altri artisti, coreografi e giovani in formazione, lavorando anche con le scuole, come L’École de danse de Québec e The School of Dance (Ottawa). Il suo repertorio è stato insegnato all’Università del Québec a Montréal nel 2000, 2005 e 2008.

 

COMMENTI DEI PARTECIPANTI

Bellissimo, per me una ricerca straordinaria! Molto bello anche il lavoro che fanno assieme, e da ricordare le parole di Chiara sulla ricerca della qualità del movimento. Micaela

 


Mi è piaciuto il lavoro che hanno fatto insieme, è la prima volta, tra le classi che ho seguito, che vedo due artisti contemporaneamente. Molto bello all’inizio, perché ci hanno fatto capire come entrare nel loro mondo, con un lavoro di tatto e sguardi, a partire dai piedi e dalle mani. E poi ci hanno insegnato una loro coreografia, davvero interessantissimo. Chiara

Molto interessante la collaborazione tra loro. Era evidente che ognuno dei due potesse intervenire nella conduzione in maniera libera, e arricchirsi reciprocamente. Utilissimo il lavoro sul peso delle ossa, e tutto il riscaldamento. Manuela

Mi ha colpito molto l’approccio didattico di lui: il training era una sequenza di movimenti più o meno improvvisata, su questo non ho imparato molto, ma è stato interessante vedere come Emmanuel fosse rilassato nei confronti della classe. Non esigeva la perfezione della forma, ci ha mostrato questa frase coreografica e ci ha detto di provare, lasciando che ci esprimessimo liberamente. Mariano

 

 


TIMEOUT – (B)Labs 2/3

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=WWGTtCr9NkE[/youtube]

Abbiamo incontrato gli allievi de L’Attore Performativo, corso promosso da Operaestate Festival Veneto fondato sulla trasmissione trans-generazionale del sapere teatrale: sei giovani performer, provenienti dai più vari percorsi formativi hanno lavorato insieme a Bassano del Grappa per tutta l’estate, incontrando diversi artisti loro coetanei attraverso laboratori, lectures, presentazioni pubbliche. In queste interviste a tempo, in massimo 30 secondi, ognuno degli allievi si presenta e offre una propria visione del lavoro realizzato in questi mesi.

(B)Labs 2/3: Maria Luisa Usai, Sara Vilardo