intervista laura valli

LC14 Play with… Laura Valli: un’intervista

In occasione di Luoghi Comuni Festival 2014 Play With Us abbiamo incontrato Laura Valli, Presidente di Associazione Être. In un ristorante del centro, al termine dello spettacolo della sua compagnia Qui e Ora, le abbiamo rivolto qualche domanda per avere il suo parere sul festival e farci raccontare in anteprima la progettazione del prossimo Luoghi Comuni – Spring Meeting IETM 2015.

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foto di Pietro Colombo Leoni e Flavio Moriniello

Partiamo dal format del festival: tre giorni con molti spettacoli in luoghi della città come un bar, un ristorante, una macchina, un negozio e un focus specifico sul pubblico. Quali sono le sue considerazioni in merito al pubblico del festival?
L.V. La prima riflessione riguarda il format festival che comporta ovviamente la presenza di operatori, critici e altre compagnie. Con questo tipo di pubblico c’è una specie di filtro mentre con gli spettatori non addetti ai lavori l’impatto è immediato. Questo format è secondo me molto interessante e sarebbe bello poterlo replicare in comuni, magari anche più piccoli rivolgendosi ai soli abitanti.
Abbiamo sperimentato con il nostro lavoro in residenza come questo tipo di utilizzo degli spazi urbani non solo avvicini le persone al teatro, ma dia buoni frutti in termini di fidelizzazione del pubblico. Un po’ alla volta, molte residenze stanno facendo queste esperienze e credo che sperimentando possiamo cominciare a rompere alcuni schemi mentali e modi standardizzati di andare a teatro o frequentare i festival.

Come sono stati selezionati gli spettacoli presenti?
L.V. Abbiamo una commissione interna che stabilisce dei criteri, invita le compagnie a presentare un progetto e poi seleziona tra gli spettacoli quelli che parteciperanno al Festival. Quest’anno le residenze hanno spontaneamente proposto lavori attinenti al focus. Non sono necessariamente spettacoli andati in scena per la prima volta – Illinx ad esempio ha portato un lavoro di 7 anni fa che era però assolutamente giusto per il tema che abbiamo scelto. Ed è proprio questo filo rosso che ci permette di stare assieme nello stesso festival pur facendo tipi di teatro che sono spesso molto diversi tra loro.

Cosa si aspettano le compagnie dal festival?
L.V. Credo che negli anni abbiano capito che la vetrina non vuol dire esclusivamente visibilità, ma significa prima di tutto confronto e poi anche ovviamente approfondire la conoscenza di alcuni operatori.

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foto di Pietro Colombo Leoni e Flavio Moriniello

Come si attira il pubblico di una città con un evento unico, che la città non conosce e a cui non è abituata?
L.V. Si fa proprio a partire dalla residenza locale e dalla capacità che questa ha sviluppato nel tempo di attrarre il pubblico del territorio di riferimento, di progettare e di interloquire con le amministrazioni e i canali di comunicazione. L’intera rete si affida alla residenza locale sia per quanto riguarda il supporto logistico e organizzativo, sia per quanto riguarda il rapporto con le istituzioni. Qui a Mantova abbiamo potuto portare tutti questi spettacoli in luoghi della città perché Teatro Magro (residenza locale, ndr) ha instaurato un buon dialogo con le istituzioni. L’anno prossimo, quando il festival coinciderà con lo Spring Meeting IETM, torneremo a Bergamo, una città in cui siamo già stati (nell’edizione 2012 Let’s Keep in Touch ndr), e che ha avuto modo di vedere come lavoriamo. Bergamo inoltre, con la candidatura a capitale europea della cultura 2019, ha intrapreso un percorso propositivo in termini culturali.

Come è nata e come sta procedendo la progettazione del prossimo meeting IETM/Luoghi Comuni a Bergamo?
L.V. Être è membro di IETM da 5 anni e nel tempo abbiamo imparato a frequentare i meeting, a relazionarci con le persone che partecipano e a raccogliere alcune idee che poi riproponiamo anche qui come lo Speed Dating o la Mentor Room. I meeting IETM sono un’ottima opportunità per incontrare operatori e compagnie straniere di vari livelli. Si possono proporre progetti che si hanno in mente e trovare buoni partner con cui realizzarli. Ad esempio abbiamo proposto quest’anno due progetti partecipando al bando Creative Castaway di Regione Lombardia e Fondazione Cariplo per la mobilità degli artisti. In un caso abbiamo vinto il progetto perché abbiamo una buona rete di contatti e relativi spazi in cui poter far svolgere il progetto agli artisti. Nel tempo abbiamo acquisito una serie di competenze ed esperienze che ci hanno consentito di sentirci abbastanza sicuri per poterci proporre come paese ospitante. Quando si propone il meeting IETM non è il singolo soggetto attuatore come Être a proporlo o la singola Regione, ma l’Italia.

L’Italia e più in generale il sud Europa partecipano poco a network internazionali rispetto ad altri paesi europei. Che tipo di partecipazione vi aspettate al meeting 2015?
L.V. Ci stiamo lavorando e abbiamo convocato innanzitutto dei tavoli di lavoro con persone molto competenti: Maurizia Settembri, Velia Papa e Massimo Mancini, con cui ci confrontiamo in fase di elaborazione di contenuti specifici. Essendo stati tra i fondatori della rete, la conoscono molto bene e sono esperti di interazione con le realtà estere. Poi vogliamo partire con una campagna che racconti cos’è IETM quindi organizzeremo dei tavoli di discussione in cui racconteremo a varie realtà cos’è la rete a partire innanzitutto dalla nostra esperienza.

Per quanto riguarda la progettazione artistica, avete già deciso i contenuti che proporrete in occasione del meeting?
L.V. I contenuti artistici non sono ancora stati decisi, abbiamo però un’idea di come vorremmo sviluppare l’interazione tra residenze e partecipanti al meeting. Lo spunto di partenza è mostrare e far conoscere, più che il singolo spettacolo, il luogo dove le residenze lavorano, permettendo così ai partecipanti di scoprire un territorio e di godere di un’esperienza nuova.

Intervista a cura di Margherita Gallo