Debutto a Milano per Generazione Scenario 2011

Eccola la Generazione Scenario 2011 in forma compiuta: apparentemente sfavillante, dichiaratamente pop, irreversibilmente precaria, anche dal punto di vista esistenziale, insicura, spaventata, forse non abbastanza arrabbiata, rinchiusa in piccoli spazi, claustrofobici, asfissianti, alienanti.
Al Franco Parenti di Milano, il 7 e l’8 dicembre, sono stati presentati in prima nazionale e in forma finita, i quattro lavori premiati al Premio Scenario 2011 pronti a girare l’Italia con il marchio “Generazione Scenario”.

In una lunga e piacevole serata, dall’atmosfera vagamente di festival, con un pubblico sempre più numeroso e partecipe, formato in gran parte da operatori, sono state presentate le creazioni delle quattro giovani compagnie, premiate nel luglio scorso dalla giuria presieduta da Isabella Ragonese e composta da Silvia Bottiroli, Claudia Cannella, Stefano Cipiciani e Cristina Valenti.

Spic & Span foto di Adriano Boscato

La rassegna si apre con Spic & Span di foscarini:nardin:dagostin (Bassano del Grappa), segnalazione speciale Premio Scenario 2011. In scena su uno sfondo bianco, come in un fumetto pop, i tre danzatori, coloratissimi, belli, imperturbabili, si muovono con ritmo e precisione su canzonette Anni ’30, ritmi tribali ed elettronici. Sono falsi e futili, sanno di esserlo ed è proprio questa la loro forza. Figure sincroniche di grande forza evocativa, fredde e implacabili come la società che le alimenta. Un lavoro nato dal workshop Accademia Mobile di Emio Greco in cui Francesca Foscarini, Giorgia Nardin e Marco D’Agostin si sono incontrati e riuniti.

Linguaggio sincopato e l’illusione di essere cittadini in un mondo migliore sono al centro de L’Italia è il paese che amo di ReSpirale Teatro (Bologna), segnalazione speciale Premio Scenario 2011, riflessione sulla contemporaneità, dalla caduta del muro di Berlino al crollo delle torri gemelle. Tangentopoli e le soap opera, Ok il prezzo è giusto e il miracolo italiano, Notti magiche e la guerra in Libano in un lavoro che non manca di suggestioni e belle trovate, come la scena iniziale con il muro/trincea fatto di cuscini, ma ribadisce la difficoltà delle nuove generazioni di parlare di politica senza cadere nei luoghi comuni e nel “già visto”.

Proprio sui luoghi comuni, ma con dichiarato intento comico, si fonde lo spettacolo Due passi sono di Carullo-Minasi (Messina), vincitore Premio Scenario per Ustica 2011. Unico lavoro in cui a dominare è il dialogo e una forte teatralità essenziale e poetica, fatta di ripetizioni e semplici trovate sceniche, tra piccole manie e grandi insicurezze di una coppia “piccina”, lieve e delicata, specchio di una generazione rassegnata; fino al finale “happy end”, anche questo unico della Generazione Scenario 2011, forse un po’ ingenuo ma sicuramente sentito e per questa ragione assolutamente necessario.

Nessun finale consolatorio, ma un soffocante odore di vernice spray chiude invece la rassegna al Franco Parenti e lo spettacolo InFactory di Matteo Latino (Mattinata, FG), vincitore Premio Scenario 2011.

InFactory

Luci neon spersonalizzanti, cellophane e pellicola imballante, musica tecno e contenitori ermetici per esplorare e svelare, con spietatezza e lirismo, la generazione dei trentenni attraverso la metafora di due vitelli a “stabulazione fissa” prossimi al macello. Un lavoro in versi che comincia all’interno delle stalle dell’Agriturismo MonteSacro nel Gargano, una “in-stallazione” che si fonda su una narrazione a tratti, appartenente slegata, frontale e asciutta, come un flusso di coscienza. Il pubblico si appassiona, qualcuno, anche tra i più giovani, si infastidisce e li accusa di far retorica. La musica altissima e il forte impatto scenico diffondono nell’aria un’atmosfera di disfacimento. Fuori discussione che il lavoro di Matteo Latino, come quello dei precedenti vincitori del Premio Scenario, dai Babilonia Teatri a Teatro Sotterraneo, parli del presente, utilizzando una poetica e uno stile generazionale. Toccherà al pubblico decretarne il successo.

Visto al Teatro Franco Parenti, Milano

Maddalena Peluso

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