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Dario De Luca

Questo contenuto fa parte di unLOCKable. Una rassegna stampa corale

 

Immagino abbiate letto o abbiate ricevuto la lettera di Grossman che la Repubblica ha pubblicato sul finire di marzo, e che credo meriti di essere letta e sulla quale riflettere, anche alla luce della nostra ripartenza e delle ripartenze degli altri Stati nel mondo.

Io condivido questi quattro articoli che hanno un filo rosso che li percorre e cioè che in nome del bene abbiamo rinunciato al nostro bene e che questa rinuncia, imposta da uno Stato paternalista e un po’ padrone, ci abbia fatto abdicare ai nostri principi etici e politici; su tutti quello del “compianto ai morti”. La sospensione dei funerali, la solitudine delle esequie, le fosse comuni di New York, le benedizioni di cadaveri con lo smartphone sul torace, i camion dell’esercito piene di bare portate a bruciare chissà dove, sono immagini che non ci lasceranno più. Forse, come dice Agamben, abbiamo oltrepassato la soglia che separa l’umanità dalla barbarie.

In questi articoli c’è questo e, mi sembra, tanto altro, degno di essere riflettuto.

Coronavirus, la lettera di addio del nonno morto nella Rsa: se potessi tornare indietro… (Il Tempo)

Riccardo Manzotti, #iostoacasa: come la paura e la mancanza di ragione uccidono la libertà e la democrazia, (Leoni Blog)

Giorgio Agamben, Una domanda, (Quodlibet.it)

Laura Marchetti, La civiltà è Enea che porta Anchise sulle spalle, (Il Manifesto)

Dario De Luca
Scena Verticale
13 giugno 2020

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