rassegna stampa covid19

unLOCKable. Una rassegna stampa corale

Abbiamo pensato di scattare una fotografia del periodo appena passato cercando di dare vita a una sorta di “rassegna stampa” polifonica, chiedendo ad alcune persone a noi care e importanti per il nostro percorso, individuale e/o comune, di segnalarci uno o più articoli da leggere rispetto all’esperienza che abbiamo fatto, dal lockdown alle varie fasi che si sono susseguite: non per forza articoli del o sul teatro, non necessariamente approfondimenti espliciti sulla situazione, ma più in generale consigli di lettura personali che rimandano a contributi pubblicati in questi mesi che si sono trovati interessanti in rapporto a quello che è successo e/o sta succedendo. Abbiamo chiesto di accompagnare queste segnalazioni con alcune righe di motivazioni personali: così le letture prendono pieghe altre, irradiando di nuova luce strade non ancora percorse, suggerendo riflessioni che si sommano e si dilatano, restituendo a queste parole condivise un senso di comunità che sta fra lo scoprirci più simili, più vicini, o anche viceversa lontanissimi, nella specificità di ognuno.

Prende vita così unLOCKable. Una rassegna stampa corale. Una selezione di articoli nata dall’idea di conservare traccia delle nostre letture del presente. Un’operazione frammentaria, soggettiva, ma condivisa. Una raccolta caratterizzata da salti temporali e contenutistici, un percorso personale e allo stesso tempo condizionato, meravigliosamente arricchito dalle letture degli altri. Per provare a restituire in qualche modo la molteplicità complessa di una comunità, delle sue visioni e dei suoi pensieri che abbiamo ancora una volta potuto toccare con mano proprio nei mesi appena trascorsi; non sappiamo se possa essere questo un senso per la pratica della critica in questo momento, ma per noi è uno degli orizzonti di lavoro su cui ha senso mettersi alla prova.

Un ringraziamento speciale a chi ha voluto condividere le proprie letture e riflessioni e permetterci di pubblicarle. Grazie a Stefano Collini per l’immagine confezionata appositamente per noi.
Qui sotto le segnalazioni che ci sono arrivate fino ad oggi: unLOCKable rimane una rassegna fluida e aperta a coloro che vorranno prendervi parte. 

articolo segnalato da
Il teatro di domani
AA.VV.  | Doppiozero
(di Oberdan Forlenza, Claudio Longhi, Francesco Pititto, Giorgio Barberio Corsetti, Maddalena Tulanti, Clarissa Veronico, Alessandro Toppi)
Massimo Marino —>
Covid-19: una mappa di letture
AA.VV. | Thomas Project
Il Tamburo di Kattrin
Virginia Sommadossi
Una domanda
di Giorgio Agamben | Quodlibet.it
Dario De Luca —>
Emanuele Masi: “I festival estivi saranno atti politici e simbolici”
di Luigi Aruta | Campadidanza
Michele Mele —>
Sulla situazione epidemica
di Alain Badiou | Filosofia in movimento
Alessandro Iachino —>
Il teatro che verrà nuovi spazi e linguaggi per sedurre il pubblico
di Giulio Baffi | la Repubblica
Vincenza Di Vita
La bolla dell’overtourism si è sgonfiata, ma tornerà presto a crescere: intervista a Marco d’Eramo
di Giuliano Battiston | Che Fare
Altre Velocità
Perché la storia del cinema è politica, un’intervista con Maurizio Braucci
di Giuliano Battiston | Che Fare
Michele Mele —>
La danza, il virus e il deficit identitario
di Danila Blasi | 93%
Marco Valerio Amico —>
Coronavirus: è una crisi, non un’emergenza
di Gaia Benzi | Jacobin Italia
Teatro e Critica
Per un live dei corpi a distanza
di Giovanni Boccia Artieri e Laura Gemini | Doppiozero
Stratagemmi —>
La megamacchina inceppata
di Giacomo Borella | Gli Asini
Altre Velocità
L’emergenza del teatro ai tempi del Coronavirus
di Davide Carnevali | Fandango Libri
Teatro e Critica
No, caro ministro Franceschini: la Netflix dei teatri non è la soluzione al lockdown degli spettacoli dal vivo
di Giulio Cavalli | TPI.it
Teatro e Critica
Diari di quarantena
di Gaia Clotilde Chernetich | Doppiozero
Teatro e Critica
Il teatro delle contraddizioni
di Massimiliano Civica | Doppiozero
Massimo Marino —>
Rovesciare il monachesimo globale
di Emanuele Coccia | Che Fare
Michele Mele —>
Virginia Sommadossi —>
Stratagemmi —>
La statua di Montanelli ci spiega perché l’Italia non è innocente
di Francesca Coin | Internazionale
Laura Gemini
L’assedio del senno
di Anna Coluccino | Medium.com
Teatro e Critica
Emma Dante: lessico dei giorni di crisi
di Emma Dante | Doppiozero
Massimo Marino —>
Milo Rau: “Dopo il coronavirus Cechov e Shakespeare non ci basteranno più”
di Rodolfo di Giammarco | la Repubblica
Teatro e Critica
Michele Di Stefano per Pan Ubu
di Michele Di Stefano | Ubuperfq
Marco Valerio Amico —>
L’occasione per non ripensare niente
Editoriale | il Post
Il Tamburo di Kattrin
Ripensare le scene
di Roberta Ferraresi | Doppiozero
Marco Valerio Amico —>
Oltre la regolarizzazione, il conflitto. La forza lavoro migrante nel mondo che verrà
di Francesco Ferri | DinamoPress
Altre Velocità
Il prima e il dopo: appunti sulla quarantena
di Vittorio Giacopini | Gli Asini
Altre Velocità
Teatro e Critica
Dopo il Coronavirus. Il ritorno a noi stessi
di Paolo Giordano | Corriere della Sera
Debora Pietrobono
Pensare di non riuscire a pensare
di Graziano Graziani | Minima&Moralia
Teatro e Critica
Il teorema della ‘casa-mondo’ dimostra che la quarantena non è uguale per tutti
di Stefano Laffi | Che Fare
Stratagemmi —>
Covid-19, non torniamo alla normalità. La normalità è il problema
di Ángel Luis Lara | Il Manifesto
Teatro e Critica
Immaginare gesti-barriera contro il ritorno alla produzione pre-crisi
di Bruno Latour | Antinomie
Altre Velocità
Teatro e Critica
I nostri corpi e le voragini della Storia
di Yan Lianke | Il Manifesto
Francesco Scaringi —>
Interrogativi sul teatro possibile: genesi di un punto di vista
di Marco Maria Linzi | PAC
Vincenza Di Vita
Teatro e Critica
La scuola è nuda. Appunti sulla Dad
di Federica Lucchesini | Gli Asini
Altre Velocità
“Zoom fatigue”: perché le videochiamate ci stancano psicologicamente
di Francesca Mancuso | Greenme.it
Teatro e Critica
#iostoacasa: come la paura e la mancanza di ragione uccidono la libertà e la democrazia
di Riccardo Manzotti | Leoni Blog
Dario De Luca —>
La civiltà è Enea che porta Anchise sulle spalle
di Laura Marchetti | Il Manifesto
Dario De Luca —>
Papa Bergoglio e il vuoto di Piazza San Pietro. Un’idea di Dio, fra cinema e sacro
di Helga Marsala | Artribune
Gilberto Santini —>
Diplomazia animale
di Gianfranco Marrone | Doppiozero
Altre Velocità
Il discorso di Angela Merkel al Bundestag in versione integrale
Angela Merkel | AGI
Marco Valerio Amico —>
L’illusione dell’uguaglianza
di Stefano Montefiori | laLettura – Corriere della Sera (conversazione con Didier Eribon e Édouard Louis)
Debora Pietrobono
Nuovi orizzonti digitali del teatro
di Laura Palmieri | Il teatro di Radio3
Il Tamburo di Kattrin
Il vero post umano
di Antonio Pascale | il Post
Altre Velocità
Momento straordinario di preghiera in tempo di epidemia presieduto dal Santo Padre Francesco
Papa Francesco | Vatican.va
Gilberto Santini —>
Inno al corpo
di Paul P. Preciado | Internazionale
Laura Gemini
Oggi è la giornata mondiale del teatro!
diAndrea Porcheddu | Che Fare
Vincenza Di Vita
Il “Trigger warning” come stile di vita
di Milo Rau | Gli Stati Generali
Andrea Porcheddu
Rebibbia Quarantine – la serie
di Michele Rech Zerocalcare | Propaganda Live
Debora Pietrobono
I tempi del virus
di Redazione | Doppiozero
Massimo Marino —>
Cinque domande sullo scenario futuro
di Francesca Rigotti, Davide Sisto, Luigi Zoja | Doppiozero
Teatro e Critica
«È difficile fare le cose difficili»
Gianni Rodari | il Post
Marco Valerio Amico —>
Le virtù del virus
di Rocco Ronchi | Doppiozero
Massimo Marino —>
Emergenza Covid-19: il teatro che resiste
di Ornella Rosato | Theatron 2.0
Vincenza Di Vita
In virus veritas
di Pier Aldo Rovatti | Il Saggiatore
Maurizio Busìa —>
EXTRA: Giornale di Attilio Scarpellini
di Attilio Scarpellini | Radio India
Daria Balducelli —>
Luci della ribalta: PAC raccoglie idee per farle tornare a brillare
di Elena Scolari | PAC
Vincenza Di Vita
Coronavirus, la lettera di addio del nonno morto nella Rsa: se potessi tornare indietro…
di Silvia Sfregola | Il Tempo
Dario De Luca —>
Saremo più umani
di Aboubakar Soumahoro | Huffington Post
Il Tamburo di Kattrin
Dopo il turismo
di Lucia Tozzi | Nottetempo
Enrico Bettinello —>
La poetizzazione della violenza e la forza del simbolo e del rito. Introduzione a I QUADERNI DEL FIT 2019
di Paola Tripoli | Fitfestival
Laura Gemini
Prendere la parola anche se non si ha voce
di Gaetano Ventriglia | Minima&Moralia
Teatro e Critica
Diffidare dell’ebbrezza da svolta epocale
di Joseph Vogl | Antinomie
Il Tamburo di Kattrin
Verso il 25 Aprile. Riflessioni urgenti sulla necessità di rompere il vetro e tornare in strada
di Wu Ming | Giap
Teatro e Critica
Coronavirus e teorie del complotto. Un vademecum e una lezione su #QAnon
di Wu Ming | Giap
Sotterraneo —>
Paranoia e virus
di Luigi Zoja | Doppiozero
Massimo Marino —>

 

unLOCKable |
Francesco Scaringi

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Tra le cose che sono riuscito a leggere mi risulta “caro” questo discorso dello scrittore cinese Yan Lianke, tenuto online il 21 febbraio agli studenti della Hong Kong University of Science and Technology il giorno dell’apertura delle lezioni, che “il Manifesto” ha pubblicato con il titolo I nostri corpi e le voragini della Storia.

C’è, nella scelta, una motivazione anche di carattere personale. Ci sono dei passaggi molto belli che sprofondano la memoria nell’intimo della singolarità e come proprio a partire da tale singolarità sia possibile frantumare la coltre nebbiosa dell’assenza o sottrazione di una memoria che si fa comune. Come la smemoratezza ci renda inabile non solo alla nostra semplice vita pratica, ma ci metta nell’impossibilità di costruire trame e narrazioni individuali e condivise.
Come pedagogo, e da persona che si occupa di cultura e di teatro, non ho potuto fare a meno di cogliere alcuni aspetti, tra i tanti avvincenti che mi hanno colpito. Ne cito alcuni per restituire il senso più generale. Riporto soprattutto le domande, gli interrogativi che si pongono socraticamente:

  • “Per quale motivo sono i corpi della gente comune a dover colmare le voragini della storia e le nostre vite a doversi accollare il fardello delle disgrazie della nostra epoca?”
  • “Tra i tanti, tanti fattori di cui non siamo a conoscenza, su cui non facciamo luce, o sui quali non solleviamo alcun quesito se non ci viene permesso, ce n’è uno che mi sta particolarmente a cuore: in quanto esseri umani – migliaia di persone insignificanti come formiche o grillotalpe – siamo fin troppo privi di memoria…”
  • “Nella nostra insignificanza di piccoli granelli di polvere in balia del vento, non ci è permesso né di sapere chi è il regista, né tantomeno abbiamo le conoscenze professionali per ricostruire le idee, il pensiero e il processo creativo dello sceneggiatore. Quindi, adesso che ci troviamo di nuovo dinanzi al dramma della morte, possiamo almeno chiedere dov’è finito il ricordo dell’ultima tragedia?”
  • “Chi ha cancellato la nostra memoria? Chi ha strappato i nostri ricordi?!”
  • “Coloro che non hanno memoria sono, in sostanza, pezzi di tronco e assi di legno ormai privi di vita. Il loro futuro, nella forma e nell’essenza, viene sancito dalla sega e dalla scure”.
  • “Se anche noi rinunciamo alla memoria individuale, che come linfa vitale ci scorre nelle vene, che senso ha continuare a scrivere? Che valore potrà mai avere la letteratura?”
  • “A che servono gli scrittori nella nostra società?”
  • “È la soglia minima per poter pronunciare qualche frammento di verità. Soprattutto voi, ragazzi, che studiate per diventare scrittori, tenete presente che la memoria è alla base della scrittura, un processo creativo volto alla ricerca del vero. Se anche noi un giorno non dovessimo più alimentare quello stralcio di verità e quel barlume di memoria, a quel punto avrà ancora senso parlare di verità individuale e veridicità storica?”
  • “A dire il vero, anche se la memoria individuale non cambierà il mondo o la realtà dei fatti, se non altro dinanzi a una verità unificata e pianificata, potremo sempre sussurrare a fior di labbra: ‘Le cose non stanno in questi termini!’”.
  • “Non sarà la memoria individuale a cambiare il mondo, ma se non altro ci permette di avere un cuore autentico”.

Si potrebbe richiamare l’angelo di Klee, di benjaminiana memoria, dove le macerie del “passato” da redimere sono proprio gli istanti delle memorie perse o sottaciute, che aprono a quella dimensione “critica” che squarcia il pesante velo dell’eterno presente per scorgere altre costellazioni di senso. Mi chiedo se non sia questo il compito che ancora una volta dobbiamo assumere su di noi.

 

Francesco Scaringi
direttore Città delle Cento Scale Festival
4 giugno 2020

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Marco Valerio Amico

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Il messaggio di Angela Merkel del 23 aprile alla nazione tedesca
https://www.agi.it/estero/news/2020-04-23/discorso-merkel-bundestag-integrale-8422274/
Mi ha commosso per la sua esattezza e precisione, per la sua “normalità”. Angela Merkel richiama l’attenzione, senza usare social media, con un discorso lungo, caldo, partecipe, razionale. Un discorso alla Nazione.

È difficile fare le cose difficili, di Gianni Rodari, riportata da “ilpost.it” durante la chiusura completa. Ha aiutato la famiglia. Rodari aiuta sempre. Tutto Rodari.

Danila Blasi, La danza, il virus e il deficit identitario, 93%
Danila è sempre molto lucida nelle sue analisi e combattiva. Ha la capacità di reinnervare il desiderio di un futuro possibile.

L’intervento di Michele Di Stefano per Pan Ubu
http://www.ubuperfq.it/fq/index.php/it/eventi/pan-ubu/michele-di-stefano
Condivido a pieno la necessità di riscrittura attraverso l’abitazione di un luogo e la creazione di un tempo. È tornato il tempo della ricerca e del confronto. È inevitabile. Si deve necessariamente ripartire da lì.

Roberta Ferraresi, Ripensare le scene, Doppiozero
Un po’ perché Roberta apre citando la nostra newsletter ed è di grandissimo orgoglio. Eh.
Un po’ perché è il resoconto puntuale di tutto quello che nelle letture mi ha attraversato e che mi attraversa ancora.

Marco Valerio Amico
gruppo nanou
15 giugno 2020

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Virginia Sommadossi

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Nel corso del lockdown tante sono state le letture che ci hanno accompagnato, oltre a libri e saggi, anche piattaforme online. Come “Che Fare” e “Thomas Project” che hanno selezionato, scelto e spinto a letture che oseremmo dire salvifiche per complessità, tematiche e paure che abbiamo cominciato a praticare tre mesi fa.

Una in particolare, da “Che Fare”, di Emanuele Coccia, col quale collaboriamo dal primo anno di Supercontinent e nel quale lavoro ci siamo visti riflessi sin dall’inizio; Emanuele è da qualche bel tempo un compagno di viaggio ma soprattutto una guida esperta e spericolata in questo incedere collettivo verso il futuro.

Emanuele Coccia, Rovesciare il monachesimo globale (Che Fare)

 

Virginia Sommadossi
Responsabile Comunicazione e identità visiva Centrale Fies
23 giugno 2020

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Stratagemmi

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Abbiamo scelto tre contenuti che attraversano questo momento storico da altrettanti punti di vista per noi centrali.

Il teatro ripensato come oggetto artistico transmediale: a partire dai progetti digital-performativi che hanno accompagnato gli spettatori in questi mesi di quarantena, Giovanni Boccia Artieri e Laura Gemini individuano diversi e inediti livelli di liveness, per immaginare e ridisegnare gli scenari online e offline del prossimo futuro del teatro.
Stefano Laffi decostruisce la retorica dei piccoli e confortevoli paradisi domestici di #iorestoacasa, strappando il velo delle disuguaglianze sociali, anagrafiche, di classe.
Infine, uno sguardo che dalla città porta alla casa e viceversa, per aprire la riflessione a un nuovo modo di vivere i nostri spazi e i nostri sistemi sociali e politici: per considerare, dalla dimensione domestica a quella urbana, le priorità di vita dell’uomo ma non solo, in un sistema ecologico che richiede orizzonti sempre più ampi.

Giovanni Boccia Artieri e Laura Gemini, Per un live di corpi a distanza (Doppiozero)

Stefano Laffi, Il teorema della ‘casa-mondo’ dimostra che la quarantena non è uguale per tutti (Che Fare)

Emanuele Coccia, Rovesciare il monachesimo globale (Che Fare)

 

Stratagemmi Prospettive Teatrali
12 giugno 2020

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Massimo Marino

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Cosa consigliare degli articoli usciti durante la pandemia? La mia rivista, “doppiozero.com” si è molto impegnata nello forzo di analizzare, discutere, capire, e ha perfino pubblicato un e-book gratuito con alcuni dei contributi usciti nella primissima fase: doppiozero.com/materiali/i-tempi-del-virus

Segnalo inoltre, sempre da “doppiozero.com”, due articoli di riflessione generale e tre riguardanti il teatro:
Il primo è un’intervento dello psicanalista Luigi Zoja, che analizza i portati paranoici della pandemia: doppiozero.com/materiali/paranoia-e-virus

Il secondo è una riflessione del filosofo Rocco Ronchi sull’irruzione dell’evento, pubblicato a pochissimo dalla chiusura totale dell’Italia, l’8 marzo, Le virtù del virus

I pezzi teatrali sono innanzitutto un’intervista in forma di lessico sui giorni della clausura fatta a Emma Dante. Siamo al 27 marzo: doppiozero.com/materiali/emma-dante-lessico-dei-giorni-di-crisi

Poi, tra i tanti articoli che cercano di ipotizzare necessità e strade per una ripresa del teatro, segnalo questo (e siamo alla fine di aprile): doppiozero.com/materiali/il-teatro-di-domani

Per concludere con una disamina del regista Massimiliano Civica su quella che potrebbe essere la situazione economica e produttiva della ripresa, con moltissimi caratteri di crisi:
doppiozero.com/materiali/il-teatro-delle-contraddizioni

 

Massimo Marino
11 giugno 2020

unLOCKable |
Enrico Bettinello

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Sono andato a riguardare alcuni articoli letti durante questi mesi strani e tra i tanti che mi hanno interessato segnalo questo che è in realtà un ebook, ma si legge veloce. Lo ha pubblicato e reso disponibile gratuitamente la casa editrice nottetempo e si intitola Dopo il turismo. Lo ha scritto Lucia Tozzi e trovo che sia davvero una riflessione preziosa, sincera e senza quella mezze accondiscendenze che a volte anche ottimi spunti sull’argomento si concedono più o meno consciamente.
Per chi, come me, è di Venezia e sta assistendo a come la pandemia ha messo in luce le fragilità di questa monocultura, si tratta di un testo più che prezioso, ma credo possa far pensare anche chi magari non vive in città schiacciate dal turismo e però qualche domanda se la fa comunque.

Dopo il turismo, Lucia Tozzi (Semi/nottetempo)

Enrico Bettinello
7 giugno 2020

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Maurizio Busìa

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Presente remoto

Spesso ci troviamo a ricercare tra le righe di un saggio, di un articolo o di un libro dei punti di riferimento, magari delle certezze. In questo saggio di Pier Aldo Rovatti mi sono reso conto che ciò di cui personalmente avevo necessità era un tono, un registro, un atteggiamento attento e sensibile, privo di troppe certezze, forte della fragilità del momento che abbiamo attraversato e stiamo ancora vivendo. Quello di Rovatti è un diario filosofico realizzato nel periodo del lockdown che credo rappresenti uno strumento utile per ritornare sui nostri passi, nel momento in cui, come era forse prevedibile, cerchiamo di andare oltre, dimenticando quel che ci eravamo ripromessi.

Pier Aldo Rovatti, In virus veritas (il Saggiatore)

Il file è scaricabile in formato epub, convertibile gratuitamente in pdf da siti come Zamzar.

 

Maurizio Busìa
codirettore Festival Fabbrica Europa
20 giugno 2020

unLOCKable |
Gilberto Santini

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Le parole più potenti di questo tempo inedito e drammatico che abbiamo vissuto sono per me quelle pronunciate da Papa Francesco – da solo in una Piazza San Pietro buia, deserta e sferzata dalla pioggia – venerdì 27 marzo, quando lo smarrimento e l’inevitabile solitudine avevano già preso stabile dimora in me.

Avvenimento che si faceva storia già nel momento in cui stava accadendo, sulla cui complessità e stratificazione, compresa le possibilità profondamente contraddittorie con cui lo si può essere vissuto, ha ben scritto Helga Marsala su “Artribune”.

Credenti o meno poco importa, le sue sono state le parole – di un padre, di un amico – in cui hanno trovato perfetta sintesi le tante inquietudini che agitavano cuore e pensieri in quei giorni. E che anche oggi rileggo con emozione. Soprattutto in alcuni passaggi folgoranti, come questo: “La tempesta smaschera la nostra vulnerabilità e lascia scoperte quelle false e superflue sicurezze con cui abbiamo costruito le nostre agende, i nostri progetti, le nostre abitudini e priorità. Ci dimostra come abbiamo lasciato addormentato e abbandonato ciò che alimenta, sostiene e dà forza alla nostra vita e alla nostra comunità”. Le rileggo spesso per non ricadere da subito ora negli stessi errori.
Non dimenticando mai come ha detto Forster Wallace che “nelle trincee quotidiane della vita da adulti l’ateismo non esiste. Tutti venerano qualcosa. L’unica scelta che abbiamo è che cosa venerare. E un motivo importantissimo per scegliere di venerare un certo dio o una cosa di tipo spirituale […] è che qualunque altra cosa veneriate vi mangerà vivi”.

 

Gilberto Santini
direttore AMAT
11 giugno 2020

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Sotterraneo

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Suggeriamo un articolo di Wu Ming 1 sul rapporto fra Covid e Teorie del Complotto. È un articolo denso, che a sua volta rimanda ad altri interventi di Wu Ming sui mesi di lockdown e che include anche l’audio con slide di alcune lezioni universitarie tenute da Wu Ming 1. Lo segnaliamo perché secondo noi tocca una serie di conflitti e nodi di senso che riguardano questi mesi ma anche il nostro tempo in genere: competenza vs. rumore di fondo, pensiero critico vs. falsa percezione di realtà, narrazioni collettive e senso della catastrofe, spinte antidemocratiche e ecologia del dibattito pubblico.

Wu Ming 1, Coronavirus e teorie del complotto. Un vademecum e una lezione su #QAnon (Giap)

Sotterraneo
11 giugno 2020