10 Domande a… Leonardo Gambardella


Incontriamo i registi presenti al festival Primavera dei Teatri per rivolgere le nostre “10 Domande a…”. Uno scambio di battute brevi ma prettamente significative per conoscerli meglio. Risponde Leonardo Gambardella presente a Primavera dei Teatri con Un italiano a Macondo.

 

 

 

 

1. Come definirebbe il suo teatro?
Un teatro di ricerca intesa anche a ritrovare le radici della storia. Un teatro a servizio del racconto

2. Che cos’è il teatro di ricerca?
È un’avventura in cui bisogna avere il coraggio di partire senza sapere dove si va a parare. Bisogna avere il coraggio di liberarsi da tutte le convenzioni, le sovrastrutture.

3. Come lo spiegherebbe ad un profano?
È un teatro molto interessante, molto curioso, a cui bisogna approcciarsi con una grande disponibilità

4. Un Italiano a Macondo in una frase.
La ricerca di questo luogo dell’anima che è dentro ognuno di noi

5. Che cos’è per lei Primavera dei Teatri?
È una festa bellissima dove ritrovare tanti amici. Ormai sono 4 anni che vengo qui e ne sono contentissimo

6. Se la sua vita fosse uno spettacolo teatrale chi sarebbe il regista?
Sarei io il mio regista

7. Lo spettacolo che le ha cambiato la vita?
I giganti della montagna di Strehler

8. Uno scrittore che metterebbe in scena o a cui chiederebbe di scrivere una drammaturgia per lei?
Luigi Malerba

9. Potendo scegliere: teatro come sede della compagnia o nomadismo?
Teatro come sede della compagnia

10. Quali sono le possibilità che il teatro possiede e che lo fa essere un’arte fondamentale?
La libertà di poter far vedere qualsiasi cosa, di poter raccontare qualsiasi storia; è una libertà infinita che coltiviamo e che va coltivata, che lo rende affascinante

 

Biografia di Leonardo Gambardella
Dopo essersi diplomato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” di Roma, ha completato la formazione studiando a Londra (Actor’s Centre) e a New York (The Linklater Center for Voice and Language). Lavora come attore di prosa alternando esperienze di teatro classico e spettacoli di ricerca nei “teatri off” romani dove ha lavorato con i registi: Fortunato Cerlino, Alessandro Fabrizi, Massimiliano Civica. Nel 2004 ha vinto il premio “originalità ed efficacia” con il monologo Fotografia assoluta. Dal 2006 presenta Duke Duet, prodotto dal Peperoncino Jazz Festival, incontro tra teatro e musica jazz, per raccontare il genio di Duke Ellington dal punto di vista di un italo-americano che torna al suo paese in Calabria. (Biografia gentilmente concessa da primaveradeiteatri.it)

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